Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Hollywood riprova la strada “Jack Ryan” che tanti dollari aveva portato in casa Paramount nei precedenti quattro capitoli, sceglie un regista, e co-protagonista, di alto lignaggio qual è Kenneth Branagh, ma poi questa scelta non paga più di tanto.
Il film infatti non manca di intrattenere, ma ha fin troppe falle e comunque nella linea dedicata a “Jack Ryan” non finisce di certo tra i migliori (anzi).
Dopo un incidente sul fronte Jack Ryan (Chris Pine) diventa un analista finanziario per conto della CIA.
Anni tranquilli, una compagna solida come Cathy (Keira Knightley), poi scopre che la Russia sta escogitando un piano per far collassare gli States e l’agente William Harper (Kevin Costner) se lo porta a Mosca.
Qui devono vedersela con il magnate Viktor Cherevin (Kenneth Branagh), ma il vero pericolo è già in casa ed è pronto a colpire.
Classico cinema action/thriller made in U.S.A., forte di una confezione rappresentativa all’altezza, ma anche fortemente deficitario in fase di scrittura.
Aspetto che viene oltremodo evidenziato nella fase centrale, quando l’irruzione di Jack Ryan nella “fortezza” di Viktor non solo vacilla, ma crolla letteralmente più volte ed in pochi minuti, mancando di una qualsivoglia forma di credibilità.
Un difetto siderale, tanto macroscopico da non poter passare nel limbo e che fa sorgere dubbi pure sul buon Kenneth Branagh che stranamente pare chiuda entrambi gli occhi pensando principalmente ad altro, ovvero la veste spettacolare che invece nel suo “piccolo” funziona alla grande creando una discreta soglia di partecipazione.
La sua mano si vede comunque altrove, ad esempio vi è un omaggio al buon cinema di genere con la citazione diretta a “Sorry, wrong number” che il protagonista “vede” al cinema e comunque le scene d’azione hanno tutto ciò che occorre, insomma Kenneth si sarà dimenticato William Shakespeare (sigh!), ma almeno quacos’altro lo ha imparato.
Per quanto riguarda il cast, Chris Pine non è il protagonista che sfonda (ma non ci voleva nemmeno un genio per capirlo), ma gli altri sono un valore aggiunto; Kevin Costner gigioneggia con innato stile, Keira Knightley è bella e prima ancora elegantemente composta, Kenneth Branagh ha le stimmate del cattivo, per quanto poi la sceneggiatura non gli faccia fare una gran figura.
Il finale poi è un classico (e quello alternativo presente nel bluray non avrebbe migliorato le cose), niente sorprese all’orizzonte, ma semplice accademia gestita con un po’ di destrezza.
Tutto ciò da vita ad un film da classico “6” in pagella, un po’ di fascino, buona azione ed errori anche madornali.
Si poteva fare di meglio senza spremersi troppo, così siamo nella sezione “guardabili”, il che non è un gran complimento.
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