Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Per Jack Ryan,il personaggio più celebre creato dalla penna di Tom Clancy,è la quarta incarnazione sul grande schermo.Prima di Chris Pine,che già riveste con successo un eroe non facile da rinnovare come il comandante Kirk di "Star Trek",l'analista della Cia diventato uomo d'azione era stato interpretato da Alec Baldwin,Harrison Ford e Ben Affleck.Nell'era del reboot,nuova linfa anche per Ryan,ma senza adattare uno dei romanzi dell'autore da poco scomparso:il soggetto è stato scritto appositamente per il cinema,raccontando il reclutamento dell'analista e la sua prima pericolosa missione.Tornano di moda i russi cattivi,e l'antagonista è un miliardario dalle intenzioni losche,che ha un piano segreto e fa circolare cifre spaventose per traffici affatto rassicuranti:tocca al giovane Jack Ryan volare a Mosca e fare il doppio gioco,onde sventare un probabile attacco terroristico abbinato ad un'offensiva economica che rischia di mandare al tappeto gli USA.In altri anni sarebbe stato un polpettone retorico,e meno male che dietro la macchina da presa c'è un inglese,che si è riservato anche il ruolo del raffinato villain.A livello commerciale,l'operazione ha deluso la produzione:50 milioni incassati sul suolo nordamericano,e addirittura,da noi,direttamente in home video,senza fiducia nel responso delle sale,probabilmente eccessivo,vista la buona confezione del lungometraggio,comunque superiore ai prodotti straight to video.Circondato da nomi che solitamente sono in maiuscolo sui cartelloni,quali Kevin Costner,Keira Knightley o lo stesso Branagh,forse è Chris Pine il punto debole della pellicola,troppo scavezzacollo e non troppo credibile come cervellone che intuisce le prospettive a lunga gittata dei piani eversivi:tuttavia,il film è abbastanza lungo,ma non annoia,le scene d'azione sono ben impostate,e l'occhio alla definizione dei personaggi fa notare la cura di un autore che forse ha deluso le aspettative riguardo agli esordi dell' "Enrico V",che faceva gridare la critica,un pò pomposamente,ad un "nuovo Laurence Olivier",ma si conferma uomo di spettacolo eclettico e senza spocchia.
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