Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Ghiaccio secco: alla vista gelido, al tatto bollente, fino a bruciare.
Il procuratore è proprio questo, un’opera in cui la forma levigata, elegante, pulita, nitida, patinata e glaciale racchiude il cuore pulsante, marcio fetido e purulento, di un’umanità febbricitante e malata, protesa oltre la deriva morale, che ha messo alla porta scrupoli, emozioni, sentimenti, altruismo e condivisione. Egoisticamente spregiudicata, si aggira nel mondo costantemente con la bava alla bocca, avida di possesso, controllo, accumulo oltremisura. Concentrata esclusivamente sul proprio personale tornaconto, senza batter ciglio, falcia chi o cosa finisca con l’interferire nel raggiungimento dei propri abbietti obiettivi (tradotti in milioni e milioni di dollari) riservandogli una fine inesorabile, che non prevede appello, ripensamenti, nessuna mano tesa che scongiuri un destino già (di)segnato e abbondantemente avviato tempo addietro, quando una determinata scelta ha messo in moto un gioco pericoloso e spietato di cui è saggio conoscerne a fondo le regole, per contemplarne il potenziale distruttivo, calcolarne i terribili rischi, gli irreversibili danni. E misurarsi coraggiosamente con esso, comprendere se si è in grado, per indole, di farne parte o meno, di tener testa alle inevitabili estreme conseguenze. Andare fino in fondo……
Film labile, evanescente quasi impalpabile, che come il ghiaccio secco tende a sublimare. Lascia spaesati, attoniti, incerti, spiazzati, incompleti. L’ottima sceneggiatura firmata Cormac McCarthy -con dialoghi da imprimere nella memoria- ne è il robusto asse portante: magnifica nel tratteggiare con raggelante cinismo la ”verità fredda” di un’umanità imperfetta, consapevole di aver smarrito la strada maestra, per questo smembrata e senza più senso. Che se da un lato soccombe, dall’altro aggredisce, facendosi agile e ammaliante predatrice fra gli esemplari più spietati e famelici che la natura conosca. Mossa dal primitivo istinto ferino di prevaricazione e sopravvivenza, affinato da un’astuzia intelligente ed un gusto sadico e perverso della caccia fine a se stessa; condizioni utili a rendere il gioco del gatto con il topo un’attività in continua evoluzione, stimolante e soddisfacente per chi la pratica, assolutamente affascinante per chi sta seduto comodamente in poltrona a guardare.
Da vedere e rivedere.
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Film per certi versi inquietante ... forse anche metaforico! Non l'ho visto ma è già in lista play. Complimenti. Ciao
oh grazie Garibaldi, solo adesso leggo il tuo intervento, sì vallo a vedere, possa piacere o meno è comunque uno spettacolo, ciao!
Ciao @amandagriss, molto bella la tua analisi, complimenti. Io ho visto il film al cinema e mi ha lasciato sensazioni molto positive; poi l'ho rivisto, di recente, a casa, nella versione estesa, ben 20 minuti più lunga. Sono tanti i buoni film che si sgonfiano ad una seconda visione: a questo non è successo, anzi, scrivi bene, è proprio uno di quei film da rivedere. Ha diviso, ma ha anche trovato sostenitori importanti: per il regista Monte Hellman, ad esempio, quello di Scott è di gran lunga il miglior film americano dell'anno.
Amandagriss, sono d’accordo con te dalla prima all’ultima sillaba. Dici bene a proposito dell’essere un film ben oltre la deriva morale: nel film viene magistralmente messo in scena proprio quell’istinto predatorio, di fatto ineludibile o quasi, che sostanzia l’uomo e ne fa solo apparentemente l’essere più in alto nella catena alimentare. Personalmente lo ritengo un film su come funziona il mondo e una certa natura, non lasciando spazio a buonismi di alcun genere.
ciao @lorebalda + @Argotico, grazie per la vostra attenzione, mi fa piacere che sia piaciuto anche a voi, è un buonissimo film e sono contenta che ad una seconda visione non finisca per deludere, spesso capita.....sì credo che vada rivisto perchè ad un primo approccio magari non si riesce a cogliere tutto, ci sono molte sottigliezze e i dialoghi ricoprono un'estrema importanza, necessari per decifrare i vari passaggi, per seguire fino in fondo l'evoluzione della storia, dalla prima sequenza all'ultima; sì è un film su come funziona il mondo, fatto di prede e predatori, giustamente cinico e spietato.....Monte Hellman credo proprio abbia ragione oltre che ad avere un gran fiuto....un saluto a voi :)
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