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Nymphomaniac

Regia di Lars von Trier vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Nymphomaniac

di zombi
8 stelle

joe(gainsbourg)(come vedremo.... SIC nel secondo volume, intorno al 24 di aprile)adora la sua sozza e sporca lussuria. assistiamo all'evoulzione della donna joe che da quindicenne(martin), quando svende la sua verginità al meccanico jerome(la boeuf) con 3 colpi nella fica e 5 colpi nel culo, sprezzante nei confronti dell'amore, abbandona il ristretto circolo di giovini femmine capitanato dall'amica B(kennedy-clark) colpevole di avere scopato per 3 volte di seguito con lo stesso ragazzo. il manifesto di disprezzo nei confronti dell'amore sembra terminare con la fine del primo episodio del film, quando joe(sempre la martin)ritrovato jerome ci scopa una seconda volta ma scoppia in lacrime perchè non riesce a sentire niente. mentre guardavo la martin godere ripresa con la testa fuori dal letto a penzoloni scopata da una lettera che non si prende nemmeno la briga di citare, pensavo al cazzo che entrava ed usciva dal suo organo riproduttore e a quanto questo le potesse provocare qualcosa nel momento in cui le stava provocando(forse)un orgasmo. il furore uterino descritto brevemente da wiki italia accompagnato spesso dall'impossibilità di raggiugnere l'orgasmo, lascia libera la joe(la gainsbourg) massacrata di botte e riversa in un sudicio anfratto piscioso di ricordare all'uomo che l'ha tratta in salvo(seligman, skarsgard) di ricordare almeno tre momenti della sua attività sessuale. F(bro) un gentile ciccione dedito all'appagamento orgasmico di joe e al proprio, sorbendo a piene labbra il sesso della ragazza, lavandola e vezzeggiandola. G(gade bjerrum esemplare ferino di rara beltade per fortuna mostrato senza veli)che la possiede come una fiera da dietro e mordendola sul collo, atteso con ansia dalla ragazza e per finire jerome, colui che si prese con un'alzata di spalle l'ingombrante verginità e di cui la ragazza pare si sia innamorata. innamoramento che pare far parte di quell'inappagamento generale che ha portato joe ad essere ritrovata senza sensi in una zona della città poco sicura e poco.... onesta così per dire. la continua ricerca di qualcosa, nella fattispecie sesso e uomini, rappresenta una costante umana. von trier(di cui occorrerà senza dubbio attendere il director's cut in dvd)suggerisce questa insaziabile voglia di riempirsi di qualcosa per la totale mancanza di altro. sforzarsi giornalmente di essere felici, sembra combattere una battaglia sempre in propensione di perdita, verso il bisogno deprecabile di trovare qualcosa per cui soffrire. in mancanza di un contatto visivo, sarà sicuramente più facile pensare che quel contatto non c'è perchè si è fatto qualcosa per non meritarselo o peggio, manca perchè meritiamo un odio cosmico puro. riempirsi di sensazioni negative traendone un godimento malato, è un circolo vizioso che non fa che richiamarne altri e altri e altri. sotto questo aspetto comprendo benissimo il regista. peccato che la produzione abbia messo mano al progetto e tolto al suo creatore la possibilità di una full immersion di 4 ore del tutto sopportabili a mio avviso. il finale tronco stile serie televisiva e il to be continued con le anticipazioni del secondo volume sono uno stupro al pubblico e all'opera senza pari. VOLUME 2 aperto a qualsiasi cosa, dopo il finale del primo volume, ci ritroviamo faccia a faccia con joe cambiata. non è più la stacy martin che svendeva la propria verginità col meccanico jerome o che faceva a gara con l'amica a chi si faceva più uomini su un treno per vincere un sacchetto di cioccolatini. abbiamo lasciato joe che mentre scopa con jerome, piange perchè non sente più niente. joe è costretta a fare i conti con se stessa e a scavare per conoscersi e sembra che debba scavare veramente a fondo. von trier mette sul piatto i suoi pensieri, o parte di essi, e si svela.... ci svela. seligman rimane in più di un'occasione sconcertato e joe è costretta a dirgli che forse non ha ancora capito niente di lei e della storia che gli sta raccontando. le disgressioni colte di seligman, mettono i puntini sulle "I "di joe, ma è costretto ad una confessione lui stesso. piuttosto imbarazzante, ma più che imbarazzante, scopriremo, pericolosamente rivelatrice di come sarà quell'ometto sciatto che vive in un ambiente sciatto e monacale. joe è di fronte a se stessa, come di fronte ad un albero sulla sommità di un aspra montagna, deformato dagli elementi. joe impara finalmente ad accettare l'imbarazzante e oscena lussuria che la contraddistingue nel mondo e che la fa confinare in un angolo reietto del mondo. e difatti diverrà l'esattrice di debiti per un losco trafficante chiamato L(dafoe). lars si sbarazza dei falsi moralismi e dei politicamente corretto che l'hanno fatto additare qualche anno fa a cannes e spiega i perchè. denigriamo chi parla male e si comporta male, ma non siamo in condizioni di fare viceversa. chiamare negro un ragazzo di colore, non significa disprezzare quel ragazzo di colore. quasi esilarante il clichè porno della donna bianca che vuole fare sesso con lo stallone nero e si ritrova ad affrontarne due. non faranno sesso perchè i due ragazzi(kookie ryan e papou)non si metteranno d'accordo su come possedere la ragazza, però assistiamo quasi in 3d all'attesa di joe e alla discussione dei due mentre le due spade erette d'ebano ballonzolano dinnanzi al nostro sguardo. porno che non è più porno. porno spogliato della sua componente sessuale. due organi genitali eretti e imponenti che sembrano dialogare. conosciamo K(sorprendente jamie bell) e il suo antro bianco in cui donne di ogni età vanno per farsi battere. anche joe ci va e questo è il capitolo per quanto mi riguarda, di tutto il film, insieme al delirio paterno. joe maturata incontra gli emarginati dalla società che agiscono in territori limite. joe grazie a K impara a godere mentre questo la frusta e a destreggiarsi nelle costrizioni di cinghie, nastri adesivi e soprattutto nodi. nodi che si allentano se ti rilassi e si tirano se ti irrigidisci, un pò come la fica che in orizzontale diventa un occhio che si apre sulla conoscenza di sè. joe a dieci anni(ananya berg poche pose ma proprio brava)mentre le compagniucce giocano in un campo, ha un orgasmo. fluttua nell'aere e riceve il battesimo dalla prostituta di babilonia e messalina. lars si fa più chiaro facendosi strada nella chiesa cattolica romana del dolore. ci fa incontrare un gentiluomo(jeanmarc barr)a cui joe strappa un segreto mostruoso che lui aveva penosamente seppellito nell'inconscio, ben sapendo di essere una pericolosissima, pessima persona. ma con sacrificio e solitudine, l'uomo era riuscito ad essere un mostro inerme. joe si disfa dichiarandosi ninfomane fiera della propria lussuria dei preconcetti della società falsa che esilia e nasconde le proprie qualità imbarazzanti sotto il tappeto pensando così di aver risolto il problema. ma con un finale beffardo e implacabile ci ricorda che quello che sembra proiettarsi verso un lieto fine, è solo un approfittarsi di ciò che noi consideriamo inferiore. insomma lars ci parla a cuore aperto, forse... come in una seduta psicanalitica comunitaria, in cui forse ora tocca a noi presentarci ed esporci pubblicamente, con pochi peli sulla lingua. un film che non è possibile liquidare con poche e lapidarie parole.

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