Regia di Richard Parry vedi scheda film
Non c'è molto da dire su A Night in the Woods, benché nel mondo dell'horror POV contemporaneo vanti una serie di piccoli pregi difficilmente rintracciabili, e che comunque non risanano un giudizio essenzialmente negativo, democraticamente parlando. I riferimenti a quel falso mito che è The Blair Witch Project sono anche troppi, la piattezza dei personaggi è la solita dei film di genere, la conclusione cela troppe poche sorprese. Certo è però che c'è l'aspirazione, almeno all'inizio, meno nel prosieguo della pellicola, di creare innanzitutto tensione a partire dalle dinamiche umane, quindi dalla gelosia del fidanzato della protagonista per il cugino di questa, dal conseguente malcontento di lei, dalla difficile convivenza in una natura buia non molto accogliente. Il risultato è una pellicola tesa al risparmio, e che ha il suo punto forte soltanto nella tensione che riesce a creare, che a voler trattare bene Richard Parry è esplosione delle tensioni psicologiche fra i protagonisti. Tutto è prevedibile, chiunque sa come andrà a finire, ma a partire dai strani segni sugli alberi, i misteriosi rumori, e la presa della telecamera da parte dell'entità misteriosa (una pensata questa che è alla base di altri POV di ben altro stampo) si avverte un certo senso di disturbo, nelle attese, negli (rari) spaventi improvvisi, nella claustrofobia di uno sguardo amatoriale dozzinale e alla ricerca di iperrealismo. Minimamente apprezzabile, ma nel complesso da salvare, almeno per gli appassionati.
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