Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
L'archeologo/avventuriero Indiana Jones va alla ricerca dell'arca dell'Alleanza, ma dovrà fare i conti coi nazisti. Il modello di riferimento è il cinema d'avventura anni '40-'50 e la scelta dell'oggetto del contendere ricade su un evergreen dell'archeologia del mistero, per l'occasione collocato a Tanis (scartando quindi l'ipotesi turca e l'ancor più gettonata locazione etiope, nella cappella di Axum). L'innegabile merito del film, oltre ad aver ridato linfa vitale al filone, è quello di aver creato un mito della moderna cultura pop ibridando Allan Quatermain con mille altri personaggi (dal pistolero della trilogia del dollaro ad Han Solo), ma naturalmente Spielberg e Lucas non sono Carpenter e Debra Hill ed il risultato è un po' pasticciato: Indiana Jones è un cavaliere senza macchia e senza paura (tranne quella per i serpenti...) che però uccide a sangue freddo con una nonchalance che lascia attoniti, i nazisti sembrano i cattivi di un fumetto Marvel ma in teoria dovremmo considerarli temibili ed il passaggio dal tono comico a quello più serioso non è sempre gestito al meglio. Però forse il vero problema è un senso generale di arenamento: la vicenda è troppo dilatata, dopo un po' diventa stancante. Comunque direi che lo spettacolo si regge ancora in piedi (anche se con le stampelle).
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