Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Spielberg come molti cineasta della sua generazione fu influenzato dai Bond movies e dal cinema di hitchcockiana memoria e il concepimento della saga di Indiana Jones lo si deve proprio alla rielaborazione di molti elementi cardine di questi due filoni: un personaggio affascinante e colto che fa dell'avventura la sua ragione di vita finalizzata alla ricerca di oggetti preziosi ma senza il bisogno di arricchirsi visto che è un archeologo senza macchia e senza paura che invece della Walter PPK predilige la frusta per combattere la sua nemica organizzazione criminale che in questo caso è lo squadrone nazista, su questi elementi base sviluppa situazioni tipiche del cinema di Alfred Hitchcock come l'incontro di una bella partner che funge da Jones girl e scene in cui la suspense si taglia col coltello come ad esempio quella dei datteri avvelenati che noi spettatori sappiamo essere letali ma non il nostro eroe che è sul punto di mangiarne uno mentre chi lo osserva vorrebbe metterlo al corrente della bomba mortale nascosta in scena, il resto lo aggiunge Spielberg con il suo grande talento nel costruire scene d'azione ritmate dalla immancabile musica di John Williams in cui instilla sempre con molto gusto una frizzante dose di ironia che rende la trama parecchio divertente.
Indiana Jones in questa sua prima avventura è sull tracce dell'Arca dell'alleanza, in pratica un sarcofago che dovrebbe contenere le tavole sacre dei dieci comandamenti, il suo concorrente è il raffinato Belloq che già nella movimentata pretitle sequence gli soffia un prezioso idolo d'oro recuperato da Indy correndo innumerevoli rischi in una caverna sperduta dell'Amazzonia.
Belloq è al servizio dei nazisti ed oltre al medaglione con le iscrizioni che potrebbero dare la svolta alle ricerche ha messo gli occhi anche su Marion, la proprietaria del prezioso monile che sembra essere però in credito con Indy e non solo per la somma di 5000 dollari: dopo una incredibile scena di lotta nel locale della ragazza che viene salvata dal suo provvidenziale intervento i due volano in Egitto vicinissimi a trovare l'Arca ma anche un plotone di nazisti che stanno scavando avidamente ma non ancora nel posto giusto.
La location egiziana è il palcoscenico perfetto per mettere in scena una sequenza memorabile dietro l'altra, dall'inseguimento nella città vecchia alla calata nella catacomba piena di aspidi dove risiede la tanto ambita Arca, la scazzottata fra Indy e il gigantesco Pat Roach mentre le rotore dell'aereo li sfiorano a più riprese fino ad una scena più bondiana che mai con Indy che si infiltra nella base nemica mescolandosi ai nazisti.
La chiusura è famosissima con l'apertura dell'Arca e le sue spettrali conseguenze ottenute con un trucco visivo che al tempo fece parecchio effetto e causò un divieto ai minori che Spielberg non si aspettava.
Paul Freeman, Harrison Ford, John Rhys Davies, Ronald Lacey e Pat Roach
La immagini stupende, la sceneggiatura impeccabile di Lawrence Kasdan che Spielberg ha fatto girare e girato al meglio sarebbero state vane senza la prova stupenda di tutto il cast a partire da un immenso Harrison Ford nel ruolo che come da lui dichiarato lo ha sempre divertito da morire e si vede da come sfaccetta il dottor Jones fra il ruvido e l'infantile nell'overture, non si fa incantare ma rabbrividisce davanti ad un serpente, moralmente provato quando si attacca alla bottglia perchè pensa che Marion sia morta, cinico quando fa secco lo sciabolatore che gli sventola la scimitarra sotto il naso nella scena più famosa del film e comunque sempre molto ironico in ogni sua sfumatura del personaggio, Karen Allen è carina, frizzante e per nienete sprovveduta nelle sue azioni, Paul Freeman è un ottimo avversario che non si discosta molto dalle caratteristiche del protagonista se non che Belloq è più elegante ma ahilui anche alquanto avventato e megalomane, John Rhys Davies nel ruolo di Sallah è un'ottima spalla e ritornerà in una successiva avventura oltre a comparire in 007 Zona pericolo, ultimo ma non ultimo Ronald Lacey nel ruolo di Toht lo scagnozzo del Fhurer è davvero favoloso nel renderlo inquietante e un pò coglione.
Grande film d'azione che insegna cinema e non invecchia mai tanto che ad ogni visione sembra uscito l'altroieri.
Toht (Ronald Lacey) in un primo piano da due secondi svela un interrogativo che i personaggi hanno tenuto in sospeso al pubblico per una buona mezz'ora di film che sottolinea ancora di più la bravura in fase di scrittura di Lawrence Kasdan
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