Regia di David Worth vedi scheda film
Anni dopo una devastante guerra atomica, parte del mondo è dominato da Omega, una milizia capitanata dal cattivissimo Prossor (Donald Pleasence), il quale ha creato una società distopica che lobotomizza le persone per renderle schiave. Chi sgarra, viene prima folgorato e poi abbrustolito; fine che dovrebbe fare anche il professor McWayne (Harrison Muller Sr.) leader della New Way, formata da un manipolo di poveri disgraziati che combattono la dittatura per una società libera e democratica. Per sua fortuna, non senza l'aiuto della figlia Nastasia (Persis Khambatta), il comandante delle cause perse viene liberato da un guerriero senza nome (Robert Ginty); arrivato dal nulla, scazzato, imbolsito, in sella ad una ridicola moto parlante indisponente quanto petulante... roba da buttarla in un fosso alla prima occasione! Il nostro "eroe sfaticato" viene poi convinto a partecipare ad una mega-scazzottata tutti contro tutti (tipo Royal Rumble nel wrestling), il cui premio è ergersi a capo di una banda di straccioni disadattati (quelli che ha dovuto menare) con i quali sconfiggere i temibili pretoriani Omega. Minestrone post-apocalittico che prende spunto ovviamente da "Interceptor - Il guerriero della strada" (1981) di George Miller, ma anche molto da "1984" di Orwell, un po' da "Supercar" e qualcosa da chissà cos'altro. Una trama ordinaria e tutt'altro che originale, va a braccetto con una sceneggiatura sconsiderata (sempre, come il soggetto, del regista) che è lo specchio del caos organizzativo e produttivo a cui la pellicola è andata incontro. Budget risibile che ha obbligato a risparmiare su tutto, dai mezzi, ai costumi, alle scenografie... agli attori, con Ginty annoiato più del protagonista a cui presta il volto, Khambatta in evidente disagio, Williamson latitante, mentre un grande come Pleasence, a cui bastano un paio di battute per mettere tutti in riga, non si comprende che cosa ci faccia in mezzo a questo casino. Lavoro ignorato totalmente dal pubblico; pronto fin dal 1983, venne distribuito a livello internazionale qualche anno dopo ed in Italia, per giunta solo in home video, addirittura nel 1986, quando di film del genere nessuno voleva più sentir nemmeno parlare. Location nei dintorni di Roma con inseguimenti su belle strade in mezzo ad una piacevole e rigogliosa macchia mediterranea (altro che lande desolate radioattive!), autostrade nuove nuove non ancora aperte al traffico ed il chilometrico Nuovo Corviale (la base di Omega) non ancora ultimato.
Musiche tutto sommato decenti di Daniele Patucchi, il quale collabora alla canzone "Let me in your life" cantata da Chrys Worth e soprattutto al micidiale inno "Remembering the unknown soldier" cantato dal coro polifonico della Cappella Musicale Pontificia Sistina insieme ai reduci della New Way (perché... pazzesco, la spuntano loro!), con una dose di retorica ed ingenuità senza pari, tanto che, se fossero stati al buio e con una candela in mano, avrebbero potuto girare la pubblicità natalizia della Coca-Cola degli anni '80.
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