Regia di John McTiernan vedi scheda film
Il 1987 è l'anno in cui vengono a crearsi due "mostri sacri" del cinema fantascientifico che hanno dato luogo ad uno stuolo di imitazioni, sequel, serie ecc. Uno è Robocop, con la sua ambientazione prettamente metropolitana, l'altro, girato esclusivamente tra le insidie della giungla è proprio Predator. La trama e le caratterizzazioni dei personaggi non danno certo luogo ad un'analisi molto profonda: da subito il pubblico non può che tifare per il mitico Schwarzenegger, qui al top della forma fisica e coadiuvato da un gruppo di compagni che esprimono con la loro fisicità l'incredibile preparazione che hanno maturarto nel contesto bellico. Tuttavia, la vicenda si esprime in un modo straordinariamente appassionante: dialoghi ridotti all'osso (ma sempre caustici ed incisivi) con un nemico che sino a metà del film si fatica ad individuare, sebbene se ne comprenda la pericolosità. Accompagnato da un tema musicale incalzante, da un ritmo sempre più frenetico e da degli effetti speciali eccellenti per l'epoca (ancora oggi non è per nulla invecchiata la sagoma dell'alieno che a tratti si manifesta), il film trova la giusta collocazione in tra i migliori esempi di fantascienza del decennio, che i sequel di cui parlavo prima, ci avrebbero fatto costantemente rimpiangere.
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