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La cugina Angelica

Regia di Carlos Saura vedi scheda film

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La recensione su La cugina Angelica

di steno79
9 stelle

Purtroppo inedito in Italia, "La cugina Angelica" è senz'altro uno dei migliori film di Carlos Saura, regista di punta del cinema spagnolo nel periodo franchista, che recentemente ha dato opere meno significative, ma la cui importanza non va comunque sminuita. Il film vede come protagonista il personaggio di Luis, un uomo di mezza età che torna dopo tanti anni a Segovia per disseppellire le ossa della madre e, ospite di un'anziana zia, si ricorda dell'estate del 1936 in cui la Spagna era sconvolta dalla Guerra Civile e lui conobbe e si innamorò castamente della cugina Angelica, che ritrova adesso a tanti anni di distanza sposata con il rude Anselmo, con una figlia molto vivace, ma sostanzialmente infelice. La particolarità del film è nel fitto gioco di flashback e rimandi fra presente e passato, con Luis che nelle scene in cui dovrebbe essere un bambino è sempre interpretato dallo stesso attore cinquantenne (espediente stilistico probabilmente ripreso da "Il posto delle fragole" di Bergman) e con diversi attori che risultano "sdoppiati" in due personaggi speculari, uno del presente e uno del passato; tuttavia, bisogna riconoscere a Saura di aver condotto la pellicola con polso fermo e con indubbia bravura nel tirare le fila di una sceneggiatura che poteva facilmente risultare confusionaria e incoerente. Il riferimento diretto in un dialogo alla "madeleine" di Proust e al fiume di ricordi inaspettato derivante da una circostanza banale è del tutto pertinente all'operazione portata avanti dal regista, al sofferto ritorno alle radici di un'identità macchiata dal sangue della contrapposizione violenta tra falangisti e repubblicani (il padre di Luis fu fucilato in quanto appartenente alla seconda schiera). Il peso di un'educazione cattolica opprimente è un altro dei motivi ricorrenti, con la scena dell'incubo in cui appare la suora che fa pensare ad un omaggio al surrealismo di Bunuel, uno dei maestri dichiarati di Saura; la solare composizione delle immagini è dovuta al direttore della fotografia Luis Cuadrado, che più o meno nello stesso periodo aveva collaborato anche a "Lo spirito dell'alveare" di Victor Erice, altro capolavoro del cinema spagnolo del periodo. Nel cast si segnala la sensibile interpretazione di José Luis Lopez Vazquez, che anni prima aveva interpretato anche film come "El pisito" di Marco Ferreri (e non dimentichiamo che la sceneggiatura è firmata da Rafael Azcona, altro grande collaboratore del regista italiano), mentre fra i caratteristi si apprezzano soprattutto Lina Canalejas nella parte di Angelica adulta, di cui sottolinea la sensualità e l'insoddisfazione, Maria Clara Fernandez de Loaysa nella parte di Angelica bambina e perfino una breve partecipazione dell'almodovariana Julieta Serrano nella parte della zia monaca. Carlos Saura dimostra qui una maturità stilistica e una ricchezza di temi che andrebbero considerate soprattutto dai numerosi detrattori delle sue opere più recenti: il consiglio a tutti è di vederlo, e a quanto pare l'unica possibilità è reperirlo sulla rete come ho fatto io, in un'ottima copia sottotitolata. 

voto 9/10  

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