Regia di Gabriel Axel vedi scheda film
Nel passato di due anziane sorelle in un villaggio danese ci sono due rinunce (all’amore, all’arte) che loro, tutte intente alle opere di carità, non vivono come un fallimento ma che hanno lasciato un oscuro senso di insoddisfazione nelle rispettive controparti (un ufficiale, un cantante d’opera): è come se, nonostante i successi mondani ottenuti, la vita intera fosse malata. Poi arriva Babette, personaggio salvifico sopravvissuto a una storia di terribili violenze durante la quale ha perso tutto: è lei la benevola maga che, grazie al favore della sorte (una vincita alla lotteria), ordisce un incantesimo sotto forma di banchetto. E allora la pienezza della Grazia si riversa ovunque, anche su chi non la merita o non è capace di apprezzarla, sui cattolici gaudenti come sui protestanti rigoristi: dona la pace interiore, placa le inquietudini, ridà un senso all’esistenza; alla fine ciò che resta è ciò che si è donato. Un film austero ma non ingessato, anzi vivo e vibrante: un film che rasserena.
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