Regia di Roger Corman vedi scheda film
Nicholas Medina, un nobile spagnolo, crede di aver sepolto viva la moglie credendola morta. La sorella di Nicholas, il medico di famiglia ed il fratello della vittima, arrivato apposta nel castello per scoprire la verità, lo aiutano a capire come siano andate realmente le cose. Nicholas però è vittima di un raggiro, ma non sarà solo lui a pagare le conseguenze del perfido piano ordito…
Roger Corman inscena una delle più famose opere di Edgar Allan Poe. Con “Il pozzo e il pendolo”, il re dei B-movie dirige un affresco che rispetta appieno i meccanismi e lo stile cormaniani, fatti di mistero ed orrori consumati nelle segrete di un castello tetro, in cui le ragnatele si sfrangiano, gli occhi del feticcio Vincent Price si sgranano a dovere ed un misterioso grido fuori campo si staglia gelidamente.
Essenziale e diretto, forse troppo squilibrato tra la fumosa parte iniziale ed il frettoloso finale, il film stenta a carburare, è vero, ma si riprende nell’ultima parte, rivelandosi come un piccolo gioiello non solo della filmografia di Corman, ma di un certo filone horror anni ’60, nonostante non rispetti per gran parte il romanzo originale, a causa della specifica scelta dello sceneggiatore Richard Matheson di non seguire appieno la vena dark di Poe, ma di assecondare le capacità espressive del regista. Poche pose per la sempre affascinante Barbara Steele, d’effetto i numerosi flashback monocromatici, finale geniale per quanto è probo.
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