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Il pozzo e il pendolo

Regia di Roger Corman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il pozzo e il pendolo

di undying
8 stelle

Secondo titolo, dopo I vivi e i morti (1960), di una splendida serie prodotta e diretta da Roger Corman, in massima parte ispirata liberamente ai racconti di Edgar Allan Poe e interpretata da Vincent Price. Un classico e imperdibile horror d'epoca.

 

locandina

Il pozzo e il pendolo (1961): locandina

 

XVI° secolo. Ricco, figlio di un noto inquisitore spagnolo e ipocondriaco: Nicholas Medina (Vincent Price) vive nel dolore e nello sconforto, isolato nel suo enorme maniero, la malattia che lentamente divora la giovane e bella moglie Elizabeth (Barbara Steele). Quest'ultima è sempre più spesso colpita da crisi epilettiche, che la inducono in uno stato di morte apparente: pelle bianca e cadaverica, pulsazioni cardiache ridotte al minimo e quasi impercettibili, il volto trasfigurato in una maschera consunta. Dopo averne sepolto il corpo a seguito di un attacco irreversibile, e averlo rinchiuso in una bara dentro la cripta posta nei piani interrati del castello, Nicholas vive nel dubbio di aver provveduto, in maniera fallace e repentina, a rinchiudere ancora viva la moglie all’interno della cassa. Ormai preda di spettrali visioni (forse solo frutto della sua mente malata) e terrorizzato da suoni e rumori di origine (apparentemente) irrazionale, Nicholas, lentamente e inesorabilmente, si avvicina sempre di più ad uno stato di follia delirante. Quando, tre mesi dopo la scomparsa della moglie, al castello sopraggiunge Francis (John Kerr), fratello di Elizabeth, per indagare sull'enigmatica morte della sorella, ormai lo stato mentale di Nicholas è totalmente fuori controllo: egli è infatti convinto di essere la reincarnazione del padre inquisitore. Questa certezza è derivata dal rinvenimento di una “camera della tortura” e da attrezzi di cui il progenitore si avvaleva per tormentare le sue vittime. E dal ripetersi di un trauma infantile, quando da piccolo fu inerme testimone, proprio nella sala delle torture, dell'uxoricidio compiuto dal padre, impazzito per aver scoperto il tradimento della moglie (con il fratello). Mentre la personalità, anche fisica, di Nicholas è ormai distorta in quella dell’antenato inquisitore, il povero Francis dovrà vedersela con un tremendo marchingegno: “il pozzo e il pendolo”, appunto…

 

"La storia di questa... di questa camera di tortura: vi basti sapere che il sangue di almeno un migliaio di uomini e di donne è sgorgato tra queste mura. Membra ritorte e spezzate, occhi strappati dalle orbite sanguinanti..."

(Nicholas Medina)

 

Vincent Price

Il pozzo e il pendolo (1961): Vincent Price

 

Seconda pellicola, girata da Roger Corman, delle otte (complessive) ispirate in genere ai celebri racconti di Poe e realizzate nell'arco temporale 1960/1965. Il regista consolida, con questo film, un metodo produttivo particolarmente efficace - in seguito praticato da altri cineasti e ribattezzato, appunto, “metodo Corman” - avvalendosi cioè di ottimi collaboratori che compongono con continuità il cast tecnico e artistico.

Grande prova di sceneggiatura (opera di un autore, Matheson, spesso fonte di ispirazione per i suoi ottimi racconti), ottime interpretazioni (su tutti il sempre esemplare Vincent Price) e grande perizia tecnica (fotografia e inquadrature, spesso sbilenche e distorte, a sottolineare lo stato psicologico del personaggio) fanno de Il pozzo e il pendolo uno dei migliori della serie. [1]  Non solo: uno dei migliori del decennio (1960), per non dire di sempre, nella storia del cinema horror. Lunga e fedele la citazione al racconto di Poe (la sequenza finale della tortura con l’enorme pendolo), valorizzata da una delle più belle e indimenticabili interpretazioni di Price, per un classico omaggiato (dichiaratamente) anche da Tim Burton in Edward mani di forbice (1990) e ne Il mistero di Sleepy Hollow (1999). Anche Francis Ford Coppola e Joe Dante, avviano la loro attività in campo cinematografico proprio in derivazione del “metodo Corman”, all’epoca sconosciuti collaboratori del regista, all'opera in questo lungo e interessante ciclo horror.

 

[1] Interpretati da Vincent Price: I vivi e i morti (1960), I racconti del terrore (1962), I maghi del terrore (1963), La città dei mostri (1963), La maschera della morte rossa (1964), La tomba di Ligeia (1965). Sepolto vivo (1962) ha come attore principale Ray Milland, mentre La vergine di cera (1963) Jack Nicholson. Cinque sono sceneggiati da Matheson e uno, La città dei mostri, è ispirato a H.P. Lovecraft. La torre di Londra (1962), pur essendo d'impostazione simile, non rientra nelle produzioni AIP di Corman che pure invece lo ha diretto, ed è ispirato al "Riccardo III" di Shakespeare.

 

Vincent Price, John Kerr

Il pozzo e il pendolo (1961): Vincent Price, John Kerr

 

Hanno scritto del film [2]

 

"(...) quel che più conta è lo sfoggio di sadismo, e non la storia tratta alla lontana da Poe. Il sadismo trova una prima oggettivizzazione nel modo come è rappresentato: luci, forme, colori, suoni, movimenti di macchina, ecc. Al rumore del congegno di tortura sottentra l'ancor più agghiacciante silenzio e gli occhi urlanti della donna sono l'ultimo omaggio tributato a Sade dal regista del film."

 

[2] Gian Piero Brega (1963)

 
 

Citazioni

Frasi pronunciate da Nicholas (Vincent Price, doppiato da Emilio Cigoli)

 

"(Elizabeth) era troppo delicata, troppo sensibile alla cupa atmosfera di questo castello che l'ha distrutta (...) Non potete neanche immaginare che cosa significhi vivere qui. Un mese dopo l'altro, un anno dopo l'altro, respirando quest'aria infetta, assorbendo i miasmi di ferocia che impregnano questi muri, e soprattutto questo sotterraneo." 

 

"Sei sul punto di entrare nell'inferno, Bartolomeo, nell'inferno! Negli abissi eterni, nel fondo dell'inferno, nel pozzo dei dannati, nel luogo del tormento, nel regno del terrore! Abaddon! Topeth! Gehenna! Narraha! Il pozzo! Il pendolo! Il filo del rasoio del destino. Ecco la condizione dell'uomo. Confinato in un'isola dalla quale non ha alcuna speranza di fuggire, circondato dall'avido pozzo dell'inferno, dall'abisso senza fine che l'inghiottirà, senza alcuna speranza."

 

"Mentre eravamo qui a piangerla, lei viveva! Cercava di uscire dalla bara..."

 

Vincent Price

Il pozzo e il pendolo (1961): Vincent Price

 

"Amarsi e rimanere insieme tutta la vita. Un tempo, qualche generazione fa, non solo era possibile, ma era la norma. Oggi, invece, è diventato una rarità, una scelta invidiabile o folle, a seconda dei punti di vista." (Zygmunt Bauman)

 

Trailer 

 

F.P. 08/06/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 80'04") - Aggiornamento della recensione pubblicata in precendenza su DarkVeins

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