Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Molto prima che anche in Italia la politica si "americanizzasse" (ma diciamo anche in Europa,è più giusto),e si consultassero i "guru" dell'immagine,perchè preparassero al meglio i candidati alle presidenze sul come porsi,vestirsi,pettinarsi e muoversi per catturare più voti possibile,uscì questo lavoro di Sidney Lumet,che di fatto irrobustì il declino commerciale di Richard Gere,durato qualche anno,anche se,è naturale,l'essere diretto da un grande direttore di attori indica due cose.La prima è che per l'interprete significa una crescita e un tassello importante sul curriculum personale,e la seconda è che se un attore,in carriera,viene voluto da autori come Terrence Malick,Paul Schrader,Lumet stesso,Francis Ford Coppola,John Schlesinger e altri,non era semplicemente un belloccio amato dalle spettatrici.In "Power",Gere è uno spin doctor che puttaneggia fieramente in soccorso di candidati di varie provenienze e nazionalità,vendendosi cinicamente al miglior offerente in circolazione ogni volta,che però subisce una crisi di coscienza,e per una volta accetta di mettersi al servizio non del favorito,ma del più onesto tra due contendenti,prendendosi il rischio di una sconfitta.Il film è un pò troppo verboso,ma tutto sommato non dispiace,anche se c'è da dire che è migliore nello spunto e nel messaggio che passa,che nella sua realizzazione vera e propria,qua e là troppo freddo per appassionare lo spettatore:nel cast,Gere volenteroso e abile come spesso gli capitava nella prima fase della sua carriera a passare dalla carognaggine al sussulto di dignità,le belle Christie e Capshaw due forme di femminilità diverse tra loro,eppure entrambe affini al protagonista per opposti motivi,buona la parte da caratterista di Gene Hackman,antico mentore del personaggio principale e poi rivale.Non uno dei migliori Lumet di sempre,ma apprezzabile.
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