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Le fil

Regia di Mehdi Ben Attia vedi scheda film

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La recensione su Le fil

di alan smithee
6 stelle

Un filo sottile ma tenace lega la vita del giovane, brillante e desiderato Malick alle convenzioni e agli antichi retaggi di una societa’ borghese democratica ma intransigente (siamo nella Tunisia contemporanea), che non accetta e non riesce a tollerare diversita’ che riguardino la loro punta di diamante: il delfino ed erede di un patrimonio che necessita di una nuova vera famiglia tradizionale per essere gestito e portato avanti di generazione in generazione. Per questo motivo Malick, in tutti questi anni, e’ fuggito all’estero, e solo in seguito alla morte del padre trova coraggio e la forza per rientrare a casa, da una madre brillante ma non ancora pronta ad accettare la sua diversita’.
Le fil e’ un’opera che riflette come mille altre il problema del farsi accettare per quello che si e’ e non per quello che gli altri vorrebbero che si fosse. Malick ha sempre cercato di costruirsi una vita ufficiale e di vivere una vita clandestina che lo soddisfacesse. Ma il filo finisce per tendersi troppo e costringerlo all’immobilita’, come una marionetta imprigionata nelle sue stesse corde che la tengono in piedi. Sara’ la passione a costringerlo a uscir fuori dalla menzogna e a far accettare anche alla dolce ma irreprensibile madre una verita’ scomoda ma inequivocabile.

Un film che non si segnala per originalita’, ma che vive di una sua forza e del calore e della convinzione dei suoi efficaci e naturali due interpreti, che spiccano per vitalita’ e spontanea adesione ai rispettivi ruoli. Claudia Cardinale appare radiosa in un ruolo di madre che sembra piacerle molto, e che se nulla aggiunge alla sua strepitosa carriera internazionale, senz’altro ci fa apprezzare molto il fatto di rivederla sullo schermo in un ruolo fondamentale, dopo qualche anno di apparizioni sempre piu’ rarefatte.

Nel finale il pezzo “La bambola” di Patty Pravo e’ certamente sintomatico ed adeguato a rappresentare l’imbarazzo della costrizione provata dal giovane fino a quel momento nell’accettare forzatamente regole e stili di vita che non gli sono mai appartenuti.

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