Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Festa Campanile, Pozzetto e Muti: un manifesto della mediocrità della commedia italiana anni '80, chiara espressione del declino cui andava incontro a braccia aperte il nostro cinema. In sceneggiatura ci sono anche il solito collaboratore del regista, Ottavio Jemma, e lo stesso Pozzetto; la trama è davvero risaputa dall'inizio alla fine ed il pasticcio è moderatamente mitigato dal buon protagonista e da qualche battutina sfacciatamente demenziale qua e là, che ravviva i toni opachi della storia. Sicuramente abbiamo avuto di peggio, ma possiamo accontentarci così. Ruolo 'chiave' dello psicanalista consegnato, curiosamente, ad Ugo Gregoretti.
Un miliardario terrorizzato dalla miseria si 'allena' a fare il povero: cerca un lavoro umile ed una sistemazione spartana, si ritrova fra i barboni a lottare per sopravvivere giorno per giorno. Ma così facendo conosce anche il vero amore, per una ragazza comune, e lo celebra tornando allo sfarzoso stile di vita originale.
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