Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
L'ingegner Ronconi (Pozzetto) è ricco da far schifo, ha una grossa industria a Milano ma è ossessionato dal timore di diventare povero. Su consiglio del suo psicanalista (Gregoretti), per esorcizzare i suoi timori si cala nella parte per vedere l'effetto che fa. Resisterà poco ma troverà l'amore nella dirimpettaia proletaria (Muti) della casa popolare che l'azienda gli ha assegnato quando - cambiato nei connotati - si è fatto assumere sotto falso nome da una delle consociate del gruppo che lui stesso dirige.
La comicità surreale e debordante di Pozzetto - autore anche della sceneggiatura - è l'architrave di un film debole sotto molti aspetti: i comprimari, con l'eccezione di Piero Mazzarella, non superano il livello dilettantistico, la regia è piatta e i tratti con cui sono disegnati personaggi e ambienti sono, a dir poco, grossolani.
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