Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Commedia carina ma che non è di certo una delle migliori di Pozzetto per come è interpretata (in maniera eccessiva e irrealista direi). Mi ha in parte ricordato la commedia di Mel Brooks, "Vita da cani", in cui un ricco signore sperimenta quanto sia dura la vita di uno straccione.
La trama è scorrevole, ha diversi momenti simpatici e godibili e riesce a divertire quanto basta nel mostrare come un ricco difficilmente riesca ad adattarsi a "fare" il povero, però questa volta la verve comica di Pozzetto appare un po' fiacca e sottotono e le ragioni che spingono il suo personaggio a sperimentare la miseria appaiono bizzarre, nonsense ed esagerate, poichè lo fanno apparire come un paranoico preda di una strana psicosi fobica (quella di poter diventare povero da un giorno all'altro se gli accadesse di perdere ad esempio il lavoro - come se alla fine non potesse cercarsene un altro in un'epoca in cui il lavoro ancora c'era!). Nel film di Brooks (realizzato comunque dopo) perlomeno invece si dà un senso alla volontà del protagonista ricco di vivere da povero per qualche tempo. Le pellicole finiscono comunque entrambe con l'aggrapparsi a una parentesi romantica per donare un po' di reale consistenza alla storia anche se questa volta Pozzetto e la Muti, non fanno "scintille" sul set come nel caso di "Nessuno è perfetto".
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