Trama
Robin Wright si lascia scansionare dalla Miramount per la creazione di avatar digitali che la grande azienda cinematografica potrà sfruttare a suo piacimento, inserendo l'attrice in qualsiasi tipo di film di prossima produzione. Per i successivi vent'anni la Wright sarà costretta a frequentare il congresso Miramount Nagasaki come ospite d'onore fino a quando, in un mondo cambiato e dalle apparenze fantastiche, sarà testimone di una nuova invenzione che le offre la possibilità di vivere il suo film su richiesta, seguendo una semplice prescrizione.
Approfondimento
THE CONGRESS: IL FUTURO DEL CINEMA
Nel romanzo Il congresso di futurologia, il grande scrittore di fantascienza Stanislaw Lem immagina una dittatura chimica mondiale gestita da alcuni giganti dell'industria farmaceutica. Scritto negli anni Sessanta, il testo di Lem descrive il controllo completo esercitato dai produttori di prodotti farmaceutici su emozioni umane come l'amore, il desiderio, la gelosia e la paura della morte.
Considerato con Philip K. Dick uno dei più grandi profeti e filosofi della fantascienza, Lem non avrebbe mai potuto immaginare quanto le sue accurate visioni sarebbero diventate quasi realtà nei primi anni del terzo millennio grazie alla magia del cinema e all'uso della stereoscopia. Nell'era post-Avatar, ogni cineasta può infatti scegliere se far interpretare i suoi personaggi da attori in carne e ossa o da creature realizzate grazie alla computer graphic o agli effetti speciali, sostituendo le persone con immagini sintetiche capaci di generare entusiasmo. Traendo spunto da Lem e sostituendo la dittatura chimica con quella delle major cinematografiche, The Congress di Ari Folman (l'apprezzato regista di Valzer con Bashir) immagina un'ulteriore passo in avanti nel mondo del cinema e vede, con una forte connotazione critica, le immagini tridimensionali come prodotti chimici di cui ognuno può usufruire come vuole dietro prescrizione. Gli spettatori/consumatori possono in questo modo personalizzare i film e realizzare quelli che avrebbero voluto vedere, in base alle loro fantasie o desideri, con gli ologrammi dei loro attori preferiti, star un tempo famose che sono ormai diventate inutili e finite nel dimenticatoio. Del resto, che farsene degli attori dopo che loro stessi hanno deciso di vendere anima e corpo per la realizzazione dei propri ologrammi?
UN MIX DI LIVE ACTION E ANIMAZIONE
Con un approccio quasi documentaristico, The Congress segue l'attrice Robin Wright dopo la sua decisione di firmare un contratto con una (immaginaria) major alla quale cede tutti i diritti di sfruttamento della sua immagine virtuale (ottenuta da una scansione completa). Iniziando in live action, dal momento della scansione in poi The Congress si trasforma in un film d'animazione e segue l'odissea a cui va incontro la Wright quando la sua immagine si trasforma in formula chimica e si ritrova a muoversi in un mondo futuristico e fantastico, caratterizzato da un profondo senso di nostalgia per il cinema che fu. La produzione di The Congress è frutto della collaborazione di diversi paesi: Germania, Francia, Inghilterra, Polonia, Belgio, Lussemburgo e Israele. Le immagini in live action hanno avuto luogo nel deserto del Mojave in California, a Los Angeles, a Berlino e nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
L'animazione del film è un omaggio all'opera dei fratelli Fleischer, che negli anni Trenta del Novecento hanno creato Popeye, Betty Boop e il primo Superman, e presenta diversi rimandi ai capolavori fantascientifici di Stanley Kubrick (in particolar modo, ad opere come Il dottor Stranamore e 2001. Odissea nello spazio). Tutta realizzata a mano, ha richiesto 1200 disegni al minuto per un totale di oltre 60 mila disegni e di 200 artisti coinvolti.
Note
Di The Congress - mix di animazione e live action, liberamente tratto dal romanzo Il congresso di futurologia, di Stanislaw Lem, già autore di Solaris - nuovo film del colonnello israeliano Ari Folman, vanno senz’altro rimarcati coraggio e ambizione. Nella seconda parte lisergica, The Congress si fa più faticoso e cerebrale, pur mantenendo un indubbio fascino visivo. Da segnalare l’ottimo Danny Huston, sofisticato cattivo.
Trailer
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Commenti (6) vedi tutti
....mah, inizia bene la trama, ma poi si ingarbuglia su se stessa, e il film non scorre bene (forse colpa del cartoon), si perde la trama (se c'è !!!), qualche citazione alla Kubrick e attori (quelli veri) di buona fattura non salvano il film....un pò noioso, peccato. Voto 5
commento di ivcaviccA parte che non lo definirei un film di fantascienza, sta cosa mi pare comunque una cagata pazzesca
commento di green70Pellicola non comune a vedersi ma troppo poco incisiva !
leggi la recensione completa di chribio1Promette benino; poi la svolta a cartoni, che ci sta, se fatta bene, ma il tutto per me non funziona.
leggi la recensione completa di tobanisinteressante, curioso e coraggioso, dunque da vedere a prescindere
commento di gacMi rendo conto di essere anacronistico… ma… potete aiutarmi a comprare il dvd? Non riesco a trovarlo (non doppiato, naturalmente, mi accontento della versione originale).
commento di Luca Stallker