Regia di Dino Risi vedi scheda film
Romolo e Salvatore, atto terzo. Se Poveri ma belli era almeno interessante come leggero spaccato sociale, sia pure in formato fotoromanzo, dell'Italia degli anni '50, e già Belle ma povere deludeva un pochetto rimanendo ancorato al formato, se non peggiorandolo dando più spazio ai sentimenti che alla narrazione dei fatti, qui siamo arrivati al capolinea. Poveri milionari si basa su una gag infantile e sorpassata come quella della perdita della memoria (e suo riacquisto provvidenziale); bene gli attori, sempre al posto giusto, ma in confronto ai due capitoli precedenti siamo ancora un passo indietro.
Romolo e Salvatore, due amici sposati con le reciproche sorelle, sono poveri ma hanno messo la testa a posto. Salvatore viene però investito, batte la testa e perde la memoria; ospitato dall'investitrice, proprietaria dei grandi magazzini in cui lavora Romolo, diviene presto direttore del negozio. Soltanto un'altra provvidenziale craniata gli farà tornare la memoria e rimettere le cose a posto, anche se comporterà la perdita della buona posizione sociale.
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