Regia di Dino Risi vedi scheda film
Poveri ma belli è la commedia italiana classica, derivata dal Goldoni, trasposta dai campielli veneziani alle piazze romane. E qui, infatti, un ruolo fondamentale è svolto dai gruppetti di ragazzi sfaccendati che stazionano in Piazza Navona, in funzione di coro comico. Più che la vicenda in sé, di sapore tradizionale (gli innamorati scornati) e di morale borghesuccia (la ragazza si riappacifica con l'ex fidanzato, geloso, dispotico e manesco, mentre i due giovanotti si fidanzano con le reciproche sorelle, vicine di pianerottolo) funziona tutto il contorno: i padri tolleranti e rassegnati, le madri nevrasteniche (come quella di Salvatore, che lo prende a scarpate), l'attempato zio latin lover (Mario Carotenuto), i crocchietti dei ragazzi, sempre pronti a formarsi dove due bisticciano o dove passa una procace forestiera. Nei crocchi, perfino i ragazzi più mingherlini possono permettersi di sfottere i bellimbusti poveri ma belli, come avviene in sottofinale nello stabilimento balneare dove Salvatore fa il bagnino: «a Salvato', che jai fatto fa' un bambino per corrispondenza?».
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