Regia di Dino Risi vedi scheda film
Uno sguardo sereno e delicatamente ironico su corteggiamento, amore e gelosia nel contesto popolare. Nel mondo incantato di Dino Risi il luogo comune si fa espressione viva di una spontaneità semplice ed autentica, che non si ferma mai in superficie, e si mantiene lontana dalla banalità. La storia è un movimentato tira e molla che riproduce perfettamente il tradizionale spirito letterario della schermaglia sentimentale, con una colorita rivalità tra "bulli" al posto della classica disfida cavalleresca. Letterario è anche il lieto fine, che rispetta in pieno i canoni della commedia, ricomponendo i pezzi e i personaggi che gli equivoci e le vicende incrociate avevano allegramente sovvertito. A modo suo, "Poveri ma belli" è anche un'opera morale, che propugna la filosofia della felicità a portata di mano, contro le tentazioni dell'arrivismo e le suggestioni dell'inganno. Un film che, malgrado il titolo, fa dimenticare la povertà e sorvola sulla bellezza dei protagonisti: esso rifugge sia il neorealismo d'ambiente sia le icone del divismo, per concentrarsi sulla narrazione della vita vera, che è l'azione singolare dell'individuo nella variegata coralità sociale.
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