Regia di George Stevens vedi scheda film
Insulso fumettone di gran succeso di pubblico e di oscar, ancora apprezzato dalla critica. Ma tutto Stevens è ancora sopravvalutato, nonostante i continui ridimensionamenti; ha il solo metrito di far apprezzare, al confronto, Hawks, a sua volta sopravvalutato ma certo migliore di lui. Sempre il tema dell'amore, a prima vista e irresistibile, ma sempre contrastato da difficoltà esterne e/o da un nuovo diverso amore, e spesso timidezze maschili esasperanti che si traducono in facce ebeti di attori impacciati; ma si vede che così piacevano, altrimenti non avrebbe continuato a farli tutti così ed a vincere premi e denaro... Ho registrato tutta una serie di film di Stevens dati per tre sere di fila, ma credo che non li vedrò tutti e li cancellerò prima di vederli. Forse conserverò e rivedrò Dolce inganno, neppure citato da Di Giammatteo ma che a me è parso più piacevole, e non solo perché ben recitato.
Di questo, e solo nell'ambito del melodramma melenso, mi pare decente la notizia della morte della ragazza data alla radio rimasta sulla spiaggia mentre tutta la bella compagnia se ne va in motoscafo, che vorrebbe essere una pagina di denuncia sociale e di dramma psicologico, e il dialogo finale con Angela (Taylor) che viene a trovare George in carcere e gli assicura ancora il suo amore. Le intenzioni psicologiche esaltate da certa critica mi paiono al più velleitarie, o del tutto assenti; Angela chiede a George di dichiararle o dimostrarle il suo amore, in un evidente invito a baciarla, che lui accoglie, dimostrando al pubblico che il bacio è la prova e la manifestazione dell'amore; infatti anche prima, con la prima ragazza, il grande amore viene dimostrato dal regista filmando una serie di baci. Ogni altra espressione o indagine di sentimenti è allo stesso livello.
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