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Il postino suona sempre due volte

Regia di Tay Garnett vedi scheda film

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La recensione su Il postino suona sempre due volte

di bradipo68
8 stelle


 Amanti criminali in una storia raccontata (molte)altre volte al cinema.Confesso che ho visto varie volte la versione di Rafelson con Jack Nicholson e Jessica Lange,ho visto varie volte anche Ossessione di Visconti che racconta la stessa storia ma questo film fino a pochi giorni fa non l'avevo ancora visto(so che ne esiste anche un altra versione del 39 ma non la conosco) .E più che raccontare quello che succede che più o meno è lo stesso che accade negli altri film(del resto la fonte letteraria è sempre il romanzo di Cain) forse la cosa più interessante è rimarcare le differenze tra le varie versioni.C'è per prima cosa da sottolineare che il film di Visconti e quello di Garnett siano tra loro molto più vicini rispetto alla versione stilizzata di Rafelson,forse perchè figli dello stesso tempo,quindi con gli stessi problemi nei confronti della censura.Altra differenza che salta all'occhio è la peculiarità del sex appeal della Turner rispetto alla Calamai e alla Lange.La Turner a stento coperta da un due pezzi bianco e con un asciugamano in testa trasuda sensualità da tutti i pori ,al primo sguardo.E'un apparizione luminosa in un contesto che sembra inadatto a lei,sembra quasi un corpo estraneo,non ha assolutamente l'aspetto di una semplice cameriera, sembra una donna ingabbiata in un ambiente non suo,inadeguata al matrimonio con un uomo insignificante molto più anziano di lei da cui sente il bisogno di fuggire il prima possibile.Le altre due a prima vista sembrano donne represse,castigate che non lasciano alcun spazio all'erotismo.Si inseriscono con meno fatica nell'ambiente che le circonda,poi lasciano andare tutta la loro carica erotica repressa.La Calamai in maniera più sotterranea(problemi di censura?),la Lange dopo qualche minuto(la famosissima scena del tavolo su cui si è favoleggiato tanto) già ha mostrato tutta la propria sensualità che poi tenderà a nascondere per il resto del film.Il personaggio maschile è invece riletto in maniera differente solo nella versione di Rafelson:mentre Girotti e Garfield sono prigionieri (chi più chi meno) della loro passione,Nicholson sembra più emancipato,meno manipolabile dalla sua donna.Anche se l'esito è lo stesso.Il film di Rafelson indubbiamente osa di più dal punto di vista della morbosità delle scene di sesso,ma l'erotismo soffuso ed evocato da Lana Turner è forse chimera inarrivabile per un attrice anche bella e brava come la Lange.La Turner riesce a essere sensuale anche solo con un asciugamano in testa e una vestaglia,la Lange non arriva a tanto.La Calamai da parte sua non ha l'aspetto della pin up come la Turner,ha un aspetto all'apparenza quasi matronesco,con la vestaglia e i capelli legati.Poi dispiega senza esagerare tutta la sua bellezza mediterranea.Per tornare al film di Garnett diciamo che è uno dei prototipi del noir calssico americano,imprigionato in interni claustrofobici con rare sortite verso l'oceano,inquadrato però sempre in modo poco rassicurante.La sua carta vincente è la preseza magnetica della Turner ma anche Garfield riesce a far trasparire il suo tormento senza andare sopra le righe...


Su Tay Garnett

riesce a creare un atmosfera elettrica

Su Lana Turner

anche con un asciugamano in testa è un inno alla sensualità

Su John Garfield

bravissimo

Su Cecil Kellaway

ottimo

Su Hume Cronyn

bravo nella beve parte del viscido avvocato

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