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Le invincibili spade delle tigri volanti

Regia di Chang Cheh vedi scheda film

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La recensione su Le invincibili spade delle tigri volanti

di moonlightrosso
6 stelle

Imprescindibile esempio di violentissimo "wuxiapian".

Ottimo esempio di "wuxiapian", genere precedente ai "gong fu movies" che letteralmente impazzavano nei cinemini di periferia dei settanta con buona pace per noi adolescenti e preadolescenti del periodo intenti a ricreare negli intervalli scolastici le gesta dei supereroi dagli occhi a mandorla dai nomi impronunciabili a imitazione del grande archetipo Bruce Lee.

La trama, piuttosto minimale e ingenua, ci narra di un anziano maestro di arti marziali incaricato ogni anno dalle autorità governative di trasportare da un capo all'altro della Cina ingenti somme di denaro. Avendo perso il suo kung fu (così si dice!!) a causa di una non precisata malattia, decide di demandare il compito al fido "Fratello Siang" e alla sua promessa sposa Yun Piau Piau, chiamata per sua fortuna e molto più semplicemente "Signorina Yun", entrambi assai abili nell'arte e nell'uso della spada. Purtroppo la gang delle tigri volanti capeggiata dal temibile Jau Hong cerca in tutti i modi di impossessarsi del denaro. A questo punto entra in scena un certo "Signor Ti Lung", anch'egli abilissimo spadaccino, capitato lì per caso non si capisce bene a che titolo ma non importa. Inizialmente accolto con diffidenza dal "Fratello Siang", il nostro cavaliere senza macchia e senza paura si dimostrerà determinante nell'aiutare la coppia a sconfiggere l'intera setta delle tigri volanti.

Un film che quanto a confezione e tasso artistico si distanzia notevolmente rispetto alla media dei prodotti dell'epoca, grazie a un budget relativamente elevato e all'ottima regia del grande Chang Cheh, autentico maestro del genere. Abilissimo nel ridurre i tempi morti, esalta con sapienti movimenti di macchina tutti i deliziosi clichès delle produzioni orientali, senza peraltro scadere nel macchiettistico e nel ridicolo: i buoni tutti d'un pezzo; i cattivi cattivissimi; l'anziano maestro di arti marziali e di rettitudine che cede il passo a giovani portatori dei suoi valori; gli amori ingenuamente platonici (vedasi quello impossibile tra la "Signorina Yun Piau Piau", promessa in sposa a "Fratello Siang" e lo spadaccino Jau Hong).

Coadiuvato da sontuose scenografie, nonchè da una fotografia in grado di creare e sottolineare contrasti cromatici quasi baviani, il film trova senz'altro il suo pezzo forte nelle cruente scene di battaglia. Con somma gioia per noi assertori e cultori d'artaudiana violenza, i maestri d'armi e i cascatori della factory degli "Shaw Brothers" (casa produttrice del film) daranno vita a una congèrie di duellazzi carichi di effettacci gore e ai quali renderà omaggio l'assai più acclamato e a giudizio di che scrive sopravvalutato cinema tarantiniano.

Sul versante interpretativo riconosciamo alcuni volti noti del cinema orientale: a un Ti Lung piuttosto scialbo nel ruolo del "Fratello Siang", si contrappone un assai più espressivo David Chiang nelle vesti dello spadaccino straniero. Già protagonista di quell'altro caposaldo del "wuxiapian" che fu "One Armed Boxer" (1967) ("Mantieni l'odio per la tua vendetta" nella versione italiana), passerà con estrema disinvoltura nel decennio successivo, grazie alla sua abilità nelle arti marziali, a capolavori del "gong fu" quali "La mano sinistra della violenza" (1971), dove ritroverà il citato Ti Lung e "I 13 figli del drago verde" (1973).

L'inquietante e crudele antagonista, capo della setta delle tigri volanti, è invece interpretato da un efficace Ku Feng, eterno cattivaccio del cinema del Sol Levante.

Più defilata e meno significante la presenza di Lin-Ying Kuo, nel ruolo della "Signorina Yun". Mai determinante nei duelli, pur cavandosela piuttosto bene con la spada, evidenzia quel carattere fondamentalmente misogino del regista Chang Cheh, portato a esaltare nelle sue pellicole i valori dell'onore e dell'amicizia soprattutto nei protagonisti maschili.

Sciaguratamente e inspiegabilmente ignorato dai nostri distributori, il film è stato recuperato dalla "Avo Film" in ottimo dvd purtroppo mal doppiato in stile tv-movie.

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