La recensione su Il portaborse

di supadany

8 stelle

VOTO : 6/7.

Un film in cui qualcosa non funziona a dovere, ma che in fondo riesce a coinvolgere grazie ai due protagonisti (intesi sia come attori ma soprattutto per la tipologia dei personaggi).

Un politico arrogante ed arrivista per cui conta solo raggiungere i suoi obiettivi ed il suo ghost writer, un uomo qualunque che prende questo compito per arrotondare le entrate.

All’inizio di questa “collaborazione” piace al professore di lettere che si trova in un mondo fatto di privilegi (ne ottiene diversi), ma ad un certo punto diventerà dura, per uomo fatto di principi, far finta di nulla di fronte a certi atteggiamenti di rara bassezza.

Abbandonerà l’incarico, ma farà male scoprire che nonostante tutto Botero riesca ad ottenere sempre e comunque una montagna di voti.

Al professore non rimarrà che eliminare quanto conquistato con questa collaborazione sfasciando l’auto, frutto indebito filosoficamente parlando.

Un film moralistico, per certi versi coraggioso, per altri abbastanza scontato che riesce bene soprattutto grazie ad una rappresentazione molto diretta che mette in scena i meccanismi di arrivismo che governano il mondo della politica.

Da vedere per il contenuto, anche se la forma poteva essere migliore ed il contorno meno abbozzato, ma ci si può accontentare.

Su Daniele Luchetti

VOTO : 6/7.
Mette in scena il contrasto tra due personaggi agli antipodi con una buona disinvoltura anche se non convince completamente nello sviluppo.