Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film
Brogli, ribaltoni, corruzione: Tangentopoli è alle porte e il cinema italiano - sonnecchiante ma non ancora del tutto in coma - se ne accorge. Luchetti è un buon regista e l'ala protettiva di Moretti (con l'ottima interpretazione dell'amico Orlando) fa il resto; Il portaborse risulta così al passo con i tempi, orientato alla critica sociale senza ridursi al qualunquismo, ma purtroppo talvolta riempito qua e là di luoghi comuni un po' ritriti, che comunque non pregiudicano il complesso della storia (l'anziano poeta che muore solo e dimenticato, ad es.). Purtroppo il finale rassicurante non può dirsi intonato a quelle che sono poi state le reali vicende accadute nel Belpaese.
Un modesto professore di italiano, buona penna e ghost writer nel tempo libero, viene segnalato al ministro Botero, in cerca di idee per la prossima campagna elettorale. Il prof si adegua ai ritmi frenetici ed al glaciale approccio nei rapporti umani del ministro, finchè non scopre inquietanti verità sul conto del politico...
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