Espandi menu
cerca
Il portaborse

Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film

Recensioni

L'autore

LorCio

LorCio

Iscritto dal 3 giugno 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 145
  • Post 34
  • Recensioni 1625
  • Playlist 251
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il portaborse

di LorCio
8 stelle

1991. Tangentopoli è alle porte, il definitivo crollo di una politica già moribonda sta per avverarsi. Personaggio a cavallo tra la prima e la seconda repubblica, il più giovane ministro del governo, il cattolico marxista (ma sembrerebbe più spregiudicatamente craxiano, anche se in realtà l’ideologia non c’entra una mazza fionda) Cesare Botero, titolare del Ministero per le Partecipazioni Statale, s’avvale di uno staff tecnico efficiente, il quale trova in un giovane e, lui sì, idealista professore liceale meridionale, Luciano Sandulli, l’uomo adatto a farli da ghostwriter, grazie alla sua scrittura diretta ed sicura, le sue citazioni bibliche e poetiche. Ma ben presto l’insegnante si renderà conto della corruzione del suo principale, un cinico e arrogante potente che ha l’unico desiderio di accrescere il proprio potere. È possibile una via di salvezza nella devastata palude politica?

 

 

Senza dubbio, Il portaborse rappresenta nel panorama cinematografico italiano l’evoluzione del film di denuncia: non è più, come negli anni settanta, un’arringa contro il potentato di turno, sia mafioso, politico, terroristico o finanziario, ma è una commedia amarognola, dai toni brillanti eppure preoccupati, un agrodolce spaccato italiano frutto di anni e anni di osservazione della realtà nostrana. La sceneggiatura dei soliti Rulli e Petraglia con il regista Daniele Luchetti (appare nel cammeo, guarda caso, del regista pubblicitario) disegna perfettamente il ritratto di un paese malato e turbolento, e nonostante alcune scene non sempre centrano l’obiettivo (l’archivio elettorale con le schede fasulle) la loro è un’analisi attendibile, veritiera, allarmante.

 

 

Importante commedia dell’inizio di un decennio nato finito, Il portaborse è una snella e comunque complessa macchina narrativa nella quale la regia lesta e intelligente di Luchetti si serve di un cast molto morettiano (il film è prodotto da Nanni e Angelo Barbagallo) a partire dai caratteristi Antonio Petrocelli, Renato Carpentieri e Dario Cantarelli, e di una certa attenzione nei confronti dei personaggi di contorno: Angela Finocchiaro, Graziano Giusti, Lucio Allocca, Silvia Cohen, Guido Alberti, fino all'istrionico Giulio Brogi. Su tutti si ergono, con due personaggi completamente diversi, il mite, simpatico e colto Silvio Orlando, sempre più italiano medio progressista, e l’arrogante, cinico, antipatico Nanni Moretti, nel ruolo più sgradevole della sua carriera. Rivederlo a distanza di anni, qualche analogia con Il caimano la si trova, pure nelle musiche. Si ride, certo, ma si ride amaro.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati