Regia di George Miller vedi scheda film
Remake? Reboot? Mash-up o sequel?
Difficile dirlo, forse tutti e nessuno.
Di certo George Miller ritorna con un nuovo capitolo alla saga che ha creato un genere, ridefinito una certa estetica action od avventurosa degli anni'80 e lo fà in maniera davvero splendida, riadattandosi a concetti e stili più moderni o attuali ma conservando inalterata la propria visione e la forza di un'intuizione, quasi rivendicandone, e giustamente, l'originalità (a leggere certi commenti riguardo ai riferimenti nel film all'estetica di Ken Il Guerriero non so mai se piangere o ridere).
Fury Road è una giostra vecchio stile, ipercinetica e virulenta, spettacolare ed estrema, una corsa folle in un mondo impazzito fatta di sabbia e sangue, metallo e carne, adrenalitico e iperbolica grazie a un montaggio frenetico e compulsivo, spesso addirittura febbrile, e graziato da una fotografia splendida, esplosioni di colori dall'arancio ad un blu quasi lisergico per la notte, come a sottolineare, forse, un mondo di enormi contrasti e pulsioni, saturo di una radioattività che amplifica tutto, anche i colori.
Ottimo la prova di Charlize Theron nell'interpretare Furiosa, personaggio anche più centrale e interessante di Max, e molto buono anche il lavoro di Nicholas Hoult e delle altre "mogli" (Rosie Huntington-Whiteley, Riley Keough, Zoe Kravitz, Abbey Lee e Courtney Eaton).
Riguardo invece proprio alla prova di Tom Hardy nel ruolo di Max sono rimasto abbastanza perplesso.
Probabilmente è funzionale alla storia, che è prevalentemente quella dell'Imperatrice Furiosa, ma è decisamente un Max piuttosto diverso rispetto all'originale di Gibson.
Forse più giovane e di consuguenza meno cinico, più insicuro e inesperto nel confrontarsi con gli altri ma anche più gigione e compiaciuto, più propenso, specie nel finale, al ruolo di eroe rispetto invece ad un Mel Gibson più restio e disilluso, spesso infastidito o sconfortato dalla piega di certi eventi, del tipo “Guarda cosa mi tocca fare oggi pur di sopravvivere” o quando non addirittura fatalista, costretto ad accettare quasi con rassegnazione un ruolo che è convinto non gli si addica affatto.
Questo, secondo me, un pò manca al personaggio di Hardy.
In definitiva, il film di Miller è un ottimo film di intrattenimento, concettualmente molto “vintage” e forse anche celebrativo, se vogliamo (e, probabimente, dopo tutti questi anni non poteva essere diversamente), diretto benissimo e tecnicamente ineccepibile ma la componente nostalgica, ben presente, potrebbe non riuscire a coinvolgere appieno una buona parte del pubblico che potrebbe trovarlo invece datato, troppo simile, nonostante la confezione, ad altri prodotti anche meno riusciti.
Ma è un capolavoro? Non credo.
Neppure di genere, nonostante sia indiscutibilmente un ottimo prodotto.
Anche perchè, nonostante la splendida confezione e la tecnica eccellente, in realtà non propone niente di davvero originale o di vagamente innovativo, rimarcando invece temi o tecniche forse in disuso o inusuali al momento ma già abbondantemente sfruttate in passato, fors'anche con pellicole decisamente inferiori o, comunque, non sempre con una tale perizia tecnica.
Quindi perchè un tale successo, specie da parte di una certa critica specializzata?
Difficile dirlo. Personalmente, ritengo che sia stato un tentativo da parte di una certa critica probabilmente di nicchia, a cui altri si accodano per comodità (o anche per pigrizia), nel cercare, incensando anche esageratamente questa pellicola, di criticarne di rimando altre che rientrano nello stesso genere o che si prestano ad esserle accumunate.
In parole povere, si celebra Fury Road esaltandone, giustamente, la componente tecnica e registica ma anche improbabili ed esagerate impronte autoriali o tematiche filosofiche o concettuali (magari anche accennate ma mai veramente importantI o fodamentali) con lo scopo,in realtà di rimarcarne colpevolmente tali mancanze, esagerando anche in questo senso, nella maggior parte degli altri blockbusters di questi ultimi anni (dagli M:I ai vari F&F o ai film di super-eroi Marvel o DC, i Jurassic World o Star Wars ecc.).
Giochino pretenzioso ma anche abbastanza innocuo e fine a se stesso in quanto la critica, in realtà, ha molta meno influenza e potere persuasivo di quanto creda, fortunatamente, e il pubblico, a torto o a ragione, è molto più autonomo e indipendente di quanto vorrebbero e alla fine, come sempre, saranno loro autonomamente a decidere.
La critica, probabilmente criticandone le decisioni, potrà solo prendere atto della cosa.
Come ha sempre fatto. E come sempre farà.
VOTO: 8
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