Regia di George Miller vedi scheda film
In una terra del futuro ridotta ad una distesa arida, battuta da venti caldi, popolata da una umanità dolente, vittima di menomazioni fisiche e mentali, in cui regnano violenza e sopraffazione, le ricchezze sono carburamte, semi, acqua e fertilità, sia umana sia ambientale. L'uomo attraversa i deserti a bordo di resistenti veicoli derivati da vetture di ogni epoca, fino agli anni '80. Il film non spiega perchè il mondo sia ridotto così, ed introduce subito lo spettatore nell'azione, dando una rapida presentazione del protagonista Mad Max, un solitario vagabondo dei deserti con molti pesi sulla coscienza, non ben specificati. Il film racconta della fuga di una donna di alto rango dalla "Cittadella", dell'inseguimento, e del successivo ritorno alla "Cittadella", unico luogo di vita e speranza. La trama è esile e priva di particolari colpi di scena, ma ben compensata dall'altissima concentrazione di azione del film, una corsa nel deserto con pochissime pause; resa godibile da un montaggio coreografico, da bellissimi costumi, atmosfere evocative ed azzeccate ricostruzioni dei veicoli, impreziositi da dettagli originali (il camion "musicale"). Pertanto le due ore del film non sono troppe rispetto a quanto posto in scena. Piuttosto convenzionali i personaggi: Mad Max, eroe "maledetto", forse un po' più "oscuro" rispetto al protagonista dell'omonima serie di trenta anni fa; perfetto partner per la volitiva Furiosa, la quale spera per sè e le compagne di fuga in un mondo migliore. Infine, c'è il "Figlio di Guerra" rimasto coinvolto nella fuga insieme a Mad Max: il regista non cade nella tentazione di relegarlo al ruolo di spalla comica e gli riservar un ruolo di primo piano per l'esito della vicenda. Anche i personaggi minori sono ben caratterizzati. Non altrettanto i cattivi, di cui non è fatta alcuna presentazione. Completa il film una variegata e coinvolgente colonna sonora.
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