Regia di George Miller vedi scheda film
Di solito mi accade il contrario, soprattutto negli ultimi tempi. Nel senso che mi capita che film bistrattati dalla critica mi succede di rivalutarli e supportarli. Stavolta decisamente l'opposto. E mi procura un certo disagio misto ad imbarazzo trovarmi nella condizione di sentirmi l'unico (o quasi) che non è riuscito ad afferrare la qualità cinematografica di questo film. Sì perchè la pellicola in oggetto è schizzata (appena uscita) in vetta al nostro box office, collezionando in contemporanea critiche entusiaste di giornalisti che le attribuivano il massimo dei voti. Io la mia dimostrazione d'umiltà l'ho data, vedendomi il film per ben due volte, proprio per stimolare un possibile ravvedimento (come in passato mi era più volte accaduto). Ma niente. E ora posso affermare con serenità quanto segue. IO CON QUESTO FILM HO UN PROBLEMA. Ed è un problema che sta proprio nella sostanza ma anche nella forma, non c'è nulla da fare. Innanzitutto lo stile espressivo. Vedete, di film del cossidetto "dopobomba" o "postatomico" ne ho visti più d'uno ma non ho mai avuto problermi (di rigetto?) come in questo caso. TROPPO. Troppe esplosioni, troppi incendi, troppi scontri, troppi clangori, troppe grida, troppo frastuono, troppo caos, troppo rumore a volumi altissimi, troppa azione. Io capisco un film che dispensa scontri e inseguimenti in ambito action-pop ma qui è tutto spinto all'eccesso, praticamente il film è un flusso continuo di clangori metallici e gente che grida, non stop, salvo qualche siparietto che vorrebbe essere della serie "momentino dolente e/o malinconico" ma è messo lì giusto per spezzare il suddetto flusso di caos audiovisivo infernale. Sì, un inferno dove tutti sono incazzati e tutti sfidano tutto, sempre con sullo sfondo esplosioni e facce truci. In un carosello inarrestabile di qualcuno che o insegue o è inseguito (da automezzi ripescati da un' estetica vintage postatomica che, se ad una prima occhiata incuriosisce, dopo un pò rompe decisamente i coglioni. La storia non la sto nemmeno a raccontare, che la trovo poco degna e poco solida, anche perchè in mezzo al dilagare di questo frastuono non stop chi è che fa più caso ad una qualsivoglia sceneggiatura? Abbiamo questo popolo di matti, che anima questa contrapposizione che non ho capito tra chi è, poi abbiamo dei "capi" tremendi che verranno "rimossi" dal popolo per insediare una democrazia (almeno credo). Poi abbiamo queste donne che rappresentano (credo) la Maternità, affiancate da delle anziane di cui la più "umana" ha come coperta di Linus una scatolina che contiene semi di piantine (mamma mia che concetto profondoooo!) che rappresenta (credo) il legame con un passato in cui vigeva la prosperità e non c'erano ancora guerre. Peccato che (vabbè) le succitate ragazze oltre ad essere interpretate da gnocche tipo modelle d'alta moda parigina, siano messe in scena come delle Barbie piene di insopportabili paturnie mentali. Qua il solo personaggio credibile (e il solo ben recitato!) è quello della brava Charlize Theron, perchè il suo compagno di scena -l'acclamatissimo da critica e pubblico per questo film- Tom Hardy oltre ad emettere qualche occhiata fugace (spesso di traverso), oh non si esprime in alcun modo, se non esibendo il suo corpaccione massiccio. Okay, okay, non sono nato ieri e SO che Hardy ha interpretato ruoli degni di nota (da "Bronson" a "Warrior)", in cui aveva dato prova di qualche qualità d'attore, ma qui non si può vedere, offrendo una prova ai limiti del ridicolo, per scrittura di ruolo e per intensità espressiva. Io, posto il suo fisico prestante e l'espressione (come dire, un pò da MANZO) lo collocherei nei pressi del più celebre Channing Tatum (il quale nella sua carriera ha fatto di tutto, si chiama versatilità) ma aspetto che Hardy riesca ad infilare un ruolo da oscar come quello del lottatore in Foxcatcher e poi ne possiamo riparlare (sono stato chiaro?). Quanto poi alle tanto acclamate capacità tecniche del regista George Miller, beh, le riconosco tutte ed omaggio le soluzioni tecnologiche da lui impiegate con arte e con estro, realizzando sfondi e riprese e scenografie e montaggi, che in pratica SONO il film, un film che dunque avrebbe potuto ultilizzare anche attori "digitali" anzichè esseri umani. Miller -lo ammetto- ha lavorato da genio e (lo dico sorridendo) peccato che gli attori abbiano rovinato tutto (ad eccezione, ripeto, della Charlize). Ed è curioso pensare che la Theron (modella prestata al cinema) qui superi di diverse spanne uno che ha nel suo curriculum roba tipo "Bronson". In definitiva il film è un pirotecnico pazzesco giro di giostra che è di fatto privo di qualunque forma di anima. Solo la follia visionaria di George Miller VALE. Ma non basta. A spezzare una furiosità che -paradossalmente- anzichè eccitarmi con adrenalina a fiumi, mi ha annoiato.
Ma il film (e qui torniamo alla partenza) sta piacendo a tutti. Alè, tutti in giostra, accomodatevi alla cassa del Luna Park!
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