Regia di George Miller vedi scheda film
Brumm, BRUUMM… BOOM!
Strepitoso e adrenalinico è il ritorno alla ribalta del leggendario George Miller con questo nuovo capitolo dell'altrettanto leggendaria saga di Mad Max!
“Fury Road” è adrenalina allo stato puro. Un'iniezione di gasolina dritta nelle vene (vere e metaforiche) della spettacolarità visiva e real action con una messinscena recuperata dai B Movie postapocalittici degli anni '80 dove i veri protagonisti del film erano gli Stunt.
Mad Max è tutto questo e oltre, surclassando grazie ai metodi della nonna sia i migliori blockbuster del momento sia i suoi più pregevoli capostipiti di riferimento. Più di un semplice omaggio, più del solito grindhouse da nostalgici, i motori rombanti del capolavoro di Miller esplodono e ruggiscono sin dai titoli di testa e mantengono un ritmo cocainico per tutta la durata (notevole) della pellicola. Lo spettatore non è autorizzato a rilassarsi nemmeno per un secondo, perché le invenzioni visive e registiche di Miller si susseguono e si accavallano senza sosta, passando dai raggelanti campi lunghissimi dei deserti di un pianeta devastato dal nucleare ai dettagli da applausi delle leve dei cambi borchiati e degli ingegnosi pedali che consentono meccanicamente di mantenere una velocità di crociera mentre il pilota può tranquillamente arrampicarsi sul cofano e sparare all'impazzata con il lanciafiamme. E di applausi ce ne sarebbero da farne a ogni taglio e a ogni inquadratura che il regista immagina, compone, coreografa e fotografa in maniera magnifica e mai banale, bensì sempre estremamente elaborata e di grandissimo impatto visivo. Ogni inseguimento automobilistico aggiunge nuovi stunt e nuovi elementi grafici che variano e arricchiscono ulteriormente quelli precedenti, così come i paesaggi non si limitano mai ad essere semplicemente deserti ma presentano di volta in volta un look differente e caratteristico. Le stesse tribù che i protagonisti incontrano lungo la strada sono curate e differenziate attraverso un elaboratissimo studio di concept e di costume design che ne rendono le fazioni immediatamente riconoscibili e sempre affascinanti.
Potrei dilungarmi per ore sulla manifesta superiorità di questo film da vedere e rivedere, grazie a una fotografia superba dai colori stupendi che alternano continuamente il giallo afoso del deserto al blu acceso della notte, esaltando ulteriormente il design dei freaks che abitano il mondo di George Miller. E poi, se già non si fosse percepito dai trailer, musica e montaggio si sfidano a pugilato e a colpi di danza rombante che sfreccia come un bolide assemblato sulla base di un vecchio monstertrack dove energumeni bianchi e calvi addetti alle percussioni fanno tremare il cinema e dove la chitarra elettrica lanciafiamme esalta i combattimenti sulla sabbia nucleare. E infine, un bel revival/cameo di Megan Gale (bella e bravetta, in formissima) che aggiunge quel tocco di trash che dona all'intera operazione il giusto equilibrio.
Un trionfo! Da non perdere, da rivedere, da consigliare agli amici, da rivedere ancora, da comprare in dvd, in blu ray e (se mai ci faranno il regalo di una eccellente riconversione stereoscopica) in blu ray 3D, perché il film si presterebbe bene a questo formato.
Viva George Miller!
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