Regia di Marcus Stern vedi scheda film
E' un thriller psicologico, la protagonista viene perseguitata telefonicamente da un serial killer cui, per errore, ha telefonato: da quel momento la sua vita diventa un incubo, è costretta ad ascoltare, per telefono, i rantoli e le urla di disperazione delle vittime dell'assassino poco prima della loro morte. Però ci sono tanti indizi strani, viecende e situazioni enigmatiche della protagonista che affondano nell'inconscio. Il colpo di scena del finale dipana tutti gli intrighi e chiarisce il senso della vicenda. La trama del film è la proiezione dell'immaginazione della donna che ha ucciso ex-fidanzato e amante e poi ha creato una proiezione del suo inconscio nella figura - che non appare mai sulla scena- del serial killer, costruensosi così una realtà immaginaria espressione contorta dei suoi desideri affettivi profondi e delle pulsioni sessuali. La voce dell'immaginato serial killer recita in una delle scene finali: io ho fatto quello che tu stesso hai voluto, io sono il tuo volto che tu non riesci a guardare. Il mio giudizio di sufficienza deriva dal fatto che un po' più di tensione e velocità non avrebbe guastato, buono invece l'erotismo.
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