Regia di Jennifer Lynch vedi scheda film
Già se ti chiami di cognome Lynch, non è facile. Se in più, oltre a quello, hai scelto anche di fare la regista, beh, devi aspettarti che faranno paragoni su di te e sui tuoi film. Per carità, poi è solo un cognome, quindi dettaglio stupido quanto dire "tale padre tale figlia". Questo è il secondo film che vedo di Jennifer Lynch. Il primo è stato Surveillance, a mio avviso molto ben studiato. Questo Chained, presentato tra le altre cose al Torino film festival, non è male, anzi, Sebbene la sceneggiatura sappia di già sentita, non tutti forse sarebbero in grado di girare un film per quasi 90 minuti in un interno di una casa con soli due personaggi. A tutti gli effetti è un thriller con tanto di colpo di scena finale, la recitazione è ben studiata, fotografia e scenografia anche. Eppure manca qualcosa, c'è sì qualcosa di angoscioso e claustrofobico, ma al tempo stesso anche qualcosa di irrisolto che non permette di apprezzarlo fino in fondo. Chain è la catena che tiene legato, sia fisicamente sia spiritualmente Coniglio al suo padrone, finchè, spinto dall'amore per una prostituta che sta per fare una brutta fine, si ribella. E capisce la verità. Film sull'abbandono,sulla crescita e sulla formazione, di sicuro non vi farà distogliere gli occhi dallo schermo, ma al tempo stesso vi rimarrà un grande vuoto a forma di punto interrogativo quanndo il film finirà.
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