Regia di Gianluigi Calderone vedi scheda film
All'inizio del Novecento, Zeno è uno studente emiliano di giurisprudenza, volenteroso e deciso ad aiutare i più poveri. Convintosi a prendere i voti, diventa don Zeno e, da parroco, prosegue le sue opere di carità, arrivando anche a fondare nel secondo dopoguerra la comunità di Nomadelfia, un luogo di accoglienza per orfani.
Una storia vera, quella di Zeno Saltini, che però, ridotta sul piccolo schermo in forma di fiction, abbraccia l'inverosimile, il retorico e il patetico tipici di questo tipo di prodotti per il grande pubblico, facendo essenzialmente perdere in carisma il protagonista e in interesse storico la vicenda in sè. La creazione della comunità di Nomadelfia fu un piccolo 'scandalo' e, per il suo fondatore, un pessimo affare: preoccupazioni e debiti sconvolsero l'esistenza di don Zeno, che portò comunque avanti la sua missione a testa alta fino alla fine; il don Zeno interpretato qui da Giulio Scarpati è invece, vuoi per esigenze di copione o vuoi per limiti dell'attore, più ridanciano e grossolano di quanto ci si potrebbe aspettare, un personaggio più simile a un Don Camillo, effettivamente, che a una specie di Che Guevara in tonaca. Nel cast anche Maddalena Crippa, Andrea Tidona, Urbano Barberini, Paola Lavini e Isabella Briganti; sceneggiatura a triplice firma: Franca De Angelis, Nicola e Giuseppe Badalucco. Dietro la macchina da presa siede l'esperto di film televisivi Gianluigi Calderone, attivo per la Rai da oramai trent'anni; solita durata estesa a duecento minuti: cento per puntata, da trasmettere in duplice prima serata. 3,5/10.
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