Regia di Jason Buxton vedi scheda film
Presentato qualche anno fa alla Festa del Cinema di Roma questo film canadese affronta con intelligenza numerosi temi strettamente legati al mondo adolescenziale.
Il bullismo prima di tutto, motore scatenante ma non unico motivo d'interesse. "Blackbird" è infatti anche una ponderata e realistica riflessione sulle difficoltà della crescita nel momento in cui ci si trova emarginati dall'impianto sociale in cui si vive. E' ciò che capita a Sean, guardato male, insultato, malmenato a causa del suo look eccentrico, fatto di unghie colorate, giubbotto borchiato ed abiti di colore perennemente scuro. Mix dark/metal vittima di un provincialismo ottuso, abituato al menefreghismo cittadino si trova al centro dell'altrui morbosa attenzione, dove affermazioni innocenti e una normale cotta per la bella compagna di classe gli causano un sacco di guai. Al suo debutto Buxton si rivela regista dall'approccio invidiabile, capace di andare oltre la banalità affrontando un percorso equivalente ad un calvario, con in aggiunta un'analisi sul sistema giudiziario altrettanto basato sul preconcetto.
Sean è un personaggio di spessore, non alimenta alcun patetismo ma si lascia seguire nel suo percorso fatto di scelte tipicamente adolescenziali, quindi eternamente dettate più dall'istinto che dalla ragione. Altro punto a favore della pellicola è quello di non cercare la catarsi attraverso metodi vendicativi ma di permettere la ripartenza sfruttando l'indiscutibile umanità del ragazzo. Molto bello il finale, apertura verso un futuro che pur impossibile da prevedere porta con sè il giusto e naturale ottimismo della gioventù.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta