Regia di Paul Hyett vedi scheda film
Il contesto di una guerra feroce e crudele, realistico nella sua violenza, fa da sfondo ad una storia dai toni fiabeschi, quelle favole nere e crudeli dove gli orchi e i mostri non sono creature mitiche come nel Labirinto del Fauno, ma uomini spietati e capaci delle più efferatei azioni sugli esseri umani più inermi ed indifesi e dove ogni apparente rifugio può rivelarsi un altra trappola, un ennesimo antro con altri orchi.
Bell'esordio non c'è che dire di un regista che riesce a coniugare un orrore realistico e disturbante con le suggestioni più legate al genere (Thriller: a cruel picture e La casa nera).
Una narrazione emotivamente che riesce a coinvolgere man mano che la protagonista opera una scelta diversa da quella perseguita all'inizio. Il suo essere sordomuta era uno scudo sia per accondiscendere i suoi carnefici, sia per mantenere un distacco emotivo con le vittime, ma una volta creata l'empatia con una di quest'ultime nasce la ribellione ed in questo l'interpretazione di Rosie Day è un altro elemento ulteriore per l'ottimo livello di questo film.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta