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The Seasoning House

Regia di Paul Hyett vedi scheda film

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ste89

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Seasoning House

di ste89
8 stelle

Premetto che non apprezzo particolarmente il genere, ma qui mi tocca fare un'eccezione. E non per qualità della pellicola, scenografia, dialoghi o vicenda intrigante e articolata; qui nessuna di queste cose raggiunge buoni livelli anzi, risulta persino poco rilevante, così come le performance degli attori (unica eccezione è rappresentata da una bravissima Rosie Day). A questo punto verrebbe da chiedersi, come mai un voto simile? 
E' presto detto! Il voto va quasi esclusivamente riservato a ciò che il film riesce a trasmettere. Parliamoci chiaro, è un vero e proprio pugno nello stomaco di chi lo guarda. 
Angel (nome fittizio, non ci è dato sapere quello vero) è una ragazza sordomuta che, insieme a molte altre, viene rapita (e i suoi familiari assassinati) da un gruppo di militari dei Balcani per essere portata in un bordello e costretta a prostituirsi. Lei però è più piccola e decisamente meno attraente delle compagne; questi particolari, uniti al suo handicap, la portano a svolgere un ruolo diverso, quello di "prendersi cura" delle stesse ragazze drogandole prima dei rapporti e curandole poi dalle ferite inferte loro dai clienti. Nel mondo silenzioso in cui è immersa, Angel svolge il suo lavoro riuscendo sempre a mantenersi estranea alle sofferenze delle altre. Questo finché una di loro riesce a spezzare la sua corazza di isolamento e comunicare con lei attraverso il linguaggio dei segni. E da qui le cose iniziano a prendere una piega diversa e, seppure non del tutto, inaspettata. Già, perché le due instaurano quello che potrebbe essere un rapporto di amicizia e Angel, muovendosi con maestria tra i vari cunicoli che offre la casa, trova il modo di trascorrere più tempo con lei, di curarla in maniera più decente e di portarle da mangiare. 
Questa prima parte è molto lunga, siamo circa sui 40 minuti abbondanti, ma risulta anche la più tremenda da seguire. E' straziante vedere (e quasi percepire) la violenza e lo stato di degrado in cui sono costrette prigioniere le ragazze, così come risulta commovente la velata pietà che prova la stessa Angel per loro. Credo che nessun altro film simile prima d'ora sia riuscito a rendermi così partecipe del dolore di cui è pervaso.
Poi c'è la seconda parte, e qui il regista cambia decisamente registro. Al bordello giungono gli stesso soldati responsabili del rapimento della ragazzina, nonché assassini della sua famiglia. Ed ecco che il film si trasforma mettendo in scena una violenza nuda e cruda fin lì celata magistralmente. Il cambiamento è quasi brutale e, se da una parte fa vacillare la credibilità dell'intera vicenda, dall'altra rappresenta una scossa che ci voleva vista la notevole durata della prima parte. E la vendetta comincia: tra scene piuttosto forzate, omicidi senza dubbio fantasiosi e sempre più cruenti viene messo sul piatto tutto ciò che l'attesa ha provveduto ad accentuare nei primi quaranta minuti. Si ha quindi il realismo iniziale quasi addolcito da una vendetta molto più implausibile ma che comunque aiuta a rendere il tutto più appetibile e di sicuro intrattenimento.
Il finale lo reputo perfetto per il tipo di film visto fino a lì. 

Quindi mi ripeto, il film non è niente di eccezionale a livello tecnico, ma ha un tale potere disturbante e delle scelte registiche e sonore davvero azzeccate che risulta impossibile seguirlo senza ritrovarsi catapultati nella vicenda.

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