La recensione su I pompieri

di supadany

6 stelle

VOTO : 6.

Spunto narrativo ridotto all’osso, ma il divertimento c’è eccome (ovvio però che sia nelle modalità classiche) , grazie ad un bel cast che si diverte in primis e rende al meglio le gags, non sempre irresistibili, ma se sappiamo bene a cosa stiamo assistendo possiamo anche accontentarci (ovvero i film analoghi di oggi sono quasi sempre assai peggiori).

Il corpo dei vigili del fuoco si arricchisce di una nuova squadra che è tutto un programma fin dalla sua genesi.

Infatti è costituita da due pompieri richiamati alle armi (Paolo Villaggio e Lino Banfi) e da giovani che tutto sono tranne che abili e arruolabili.

I disastri sono all’ordine della missione, ma sapranno anche riscattarsi (ma va!).

Film che palesemente richiama un film americano di successo (Scuola di polizia) e ne cavalca l’onda senza troppa fantasia cambiando solo la casacca (la polizia in Italia meglio non toccarla).

Se non altro il divertimento spiccio è presente, anzi direi molto presente, le situazioni non sono certo originali (tanto più se rivisto oggi, negli anni ottanta era comunque un’altra cosa), però si ride, per fatti e battute un po’ grezze, ma se non altro le risate scappano in ogni caso.

Intrattenimento un po’ becero, e forse oggi un po’ inflazionato, ma nel suo piccolo ne esce piuttosto bene se paragonato con quanto di analogo di vede oggi, vuoi anche perché non si ricercano in maniera sistematica volgarità a go-go.

E il cast è comunque di grande aiuto, sfruttando caratteristiche sicure quanto arcinote (Villaggio fa il Fantozzi, Banfi è super pugliese).

Divertente, senza dubbio scontato, ma qualche colpo lo mette a segno in scioltezza.

Sufficiente solo per questo, a voler far un attimo i seri (anche se non mi pare il caso) non ci saremmo proprio.