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Una poltrona per due

Regia di John Landis vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una poltrona per due

di YellowBastard
8 stelle

Chi è pronto a scommettere un dollaro su quale film verrà trasmesso su Italia 1 il prossimo 24 Dicembre 2020?

Scommessa decisamente scontata e già vinta in partenza perchè è ormai dal lontano 1986 (!?) che ineluttabilmente (Thanos fatti da parte!) il film viene trasmesso sulla rete Mediaset la vigilia di Natale (tanto che la “cosa” è finita anche su Wikipedia USA) e sempre con un incredibile successo di pubblico.

Come è possibile per una pellicola che non è propriamente nemmeno un vero e proprio film di Natale?

 

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Partiamo direttamente dall’inizio ed è sorprendente notare come la pellicola è dovuta andare incontro a tutta una serie di traversie e a cambi di programma che in molti alla produzione della stessa si erano ormai convinti che il film si sarebbe irrimediabilmente trasformato in un fiasco.

 

Inizialmente il film scritto da Timothy Harris e Herschel Weingrod si doveva infatti intitolare Black and White ed era stato pensato per la coppia Geen Wilder & Richard Pryor che insieme erano stati protagonisti di film di successo come Wagon Lights con omicidi (1976) e Nessuno ci può fermare (1980).

La storia era ispirata ai celebri racconti di Mark Twain La banconota da un milione di sterline (la storia di due eccentrici millionari che fanno dono a un poveraccio di un’unica banconota non spendibile scommettendo sul fatto di come questo possa cambiarle la vita) e al famosissimo Il principe e il povero (sullo scambio di ruoli tra una persona altalocata e di alto lignaggio e un poveraccio di umili origine) oltre che con molti riferimenti anche al cinema di Frank Capra.

Inoltre, anche se da noi poco conosciuti, si dice che John Landis, grande fan dei Three Stooges (da noi conosciuti come I Tre Marmittoni), si sia ispirato anche ad una loro pellicola dal titolo Hoi Polloi.

 

Reduce dal successo di Animal House, dall'aver scritto e diretto il cult movie The Blues Brothers e cambiato l’horror con l’altrettanto seminale Un lupo americano a Londra, Landis decide di cimentarsi anche anche con la commedia di stampo più classico e insieme alle suddette pellicole con Una poltrona con due si è reso autore di una quadrilogia continuativa che, a parere personale, per originalità, sperimentazione, inventiva e successo, sia di critica che di pubblico, non ha quasi eguali nella storia del cinema.

 

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Ma è proprio a questo punto che iniziarono i problemi che poi si riveleranno inaspettatamente il segreto del suo successo.

Pryor dovette rinunciare per altri impegni (in realtà la leggenda dice che tentò di suicidarsi dandosi fuoco e pur se salvato dai vigili del fuoco rimase comunque ustionato tanto da dovervi comunque rinunciare) e la Paramount decise di sostituirlo con un fresco reduce dal Saturday Night Live e, soprattutto, dal grande successo del suo primo film 48 ore, Eddie Murphy.

A quel punto Murphy, che non voleva apparire come un semplice rimpiazzo di Pryor della coppia formata con Wilder, chiese e ottenne un recasting anche per Geen Wilder e la scelta del rinpiazzo fu tutt’altro che facile.

Se il regista John Landis spingeva infatti per il suo complice di molteplici pellicole, Dan Aykroyd, la Paramount era invece di tutt’altro avviso in quanto, dopo la dipartita di John Belushi, era ormai considerato da molti come un attore ormai zoppo e dalla carriera praticamente finita. Alla fine fu il regista ad averla vinta e fu proprio il ruolo in Una poltrona per due a rilanciarne la carriera.

Problema simile anche per Jamie Lee Curtis considerata da molti come solo come una Scream Queen, un’attrice buona per i film horror di serie B e nient'altro. Inutile aggiungere che il film fu un enorme trampolino di lancio anche per la sua carriera.

 

Mentre Ralph Bellamy ha sempre fatto parte del cast lo stesso non è stato per Don Ameche, che per partecipare al film interruppe una pausa di 13 anni dalla recitazione ma che contribuì enormemente a rilanciare una carriera e che lo portò anche a vincere un Oscar, in quanto la prima scelta era stato Ray Milland che però dovette rinunciare per problemi di età e/o legati ai costi dell’assicurazione.

Il maggiordomo Coleman (interpretato dallo splendido Denholm Elliot, conosciuto soprattutto come il prof. Marcus Brody di Indiana Jones) doveva invece essere interpretato da Sir John Gielgud, vegliardo del cinema e del teatro inglese, ma anche lui fu costretto a rinunciare.

 

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Rinominato Trading Places (gioco di parole sul trading finanziario ma anche sullo scambiarsi di posto) il “nostro” Una poltrona per due uscì in America l’8 giugno 1983 e in Italia il 19 gennaio 1984 diventando immediatamente un classico natalizio imprescindibile.

 

Giocato su una strutura estremamente classica, che però il regista si diverte a decostruire con ironia e intelligenza, ma ben radicata negli anni’80 in questa vicenda di ribaltamenti e doppi con i due protagonisti inconsapevoli, almeno inizialmente, del gioco a cui involontariamente partecipano Landis sviluppa una critica feroce a un capitalismo privo di scrupoli ma soprattutto, e in questo in anticipo sui tempi, di regole oltre che estremamente arrogante nel suo approffittarsi delle vite degli altri, a volte incredibilmente spietato nella sua cruda provocazione nemmeno troppo velata nel mostrare, seppur con spiccata ironia, di come le condizioni sociali ed economiche possono incidere sulla natura della vita delle persone pur rimanendo nonostante tutto soprattutto una commedia divertente e vivace, con un immancabile lieto fine nonostante la satira pungente e cinica perchè pur sempre di una commedia si tratta.

 

Una poltrona per due non è un capolavoro (non come le precedenti opere di Landis) ma è un film perfetto.

Perfettamente scritto e dialogato, perfettamente interpretato, perfettamente raccontato.

Un esempio perfetto di cosa è stata e di come dovrebbe essere la classica commedia americana

 

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P.S. piccole annotazioni ai margini:

 

- La scena della festa in maschera sul treno è una parodia/citazione del film slasher Terror Train del 1980.

 

- Un altro riferimento a The Blues Brothers è il numero di Wynthorpe in prigione: è il 74745058, lo stesso che aveva jack Blues nel film.

 

- I camei erano praticamente d’obblico nelle commedie degli anni’80 ed si era sempre pronti a divertire il pubblico con apparizioni a sorpresa. In Una poltrona per due appaiono Jim Beluschi, fratello di John, sul treno con il costume da gorilla, Kelly Curtis, sorella di Jamie Lee, è invece una delle ragazze al country club, compaiono anche il duo comico del SNL Franken & Davis nei panni di due facchini, Il rocker Bo Diddley è l’uomo del banco dei pegni mentre il regista Frank Oz è un poliziotto che controlla gli oggetti di Winthorpe quando viene arrestato e lo stesso John Landis compare invece come avvocato accanto a Valantine quando esce di prigione.

 

- La complessa riforma di Wall Street all’indomani della crisi finanziaria del 2008 conosciuta come Dodd-Frank Act ha un articolo che è chiamato “Eddie Murphy Rule” proprio in nomea del film di Landis in quanto pensato per impedire lo sfruttamente improprio di informazioni riservate di carattere borsistico che è poi al centro proprio della pellicola.

 

- Don Ameche, attore vecchia scuola e religiosissimo, non riusciva a recitare certe parole offensive e ogni volta che il copione gli chiedeva di usare un linguaggio volgare si scusava successivamente col il cast e la troupe tanto da recarsi sul set prima la mattina se il giorno prima non era riuscito a farlo.

 

- Il film ottenen una candidatura all’Oscar per la Miglior Colonna sonora e due candidature ai Golden Globe. Non vinse nessuna statuetta.

 

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Buone feste a tutti!! :)

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