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Una poltrona per due

Regia di John Landis vedi scheda film

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La recensione su Una poltrona per due

di maso
10 stelle

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Ma se vuoi augurare Buon Natale alla community che film vuoi recensire se non "Trading places", cioè scambio di ruoli o come da noi è ormai stranoto vista l'onnipresenza la vigilia di Natale su Italia Uno "Una poltrona per due".

Giudicato da molti IL capolavoro di Landis non lo è per me ma sempre di capolavoro si tratta vista la miriade di finezze scaturite dal genio di questo regista con la pellicola nel sangue che ha saputo riversare in una sceneggiatura perfetta tutte le sue figure tipiche mantenendo il giusto equilibrio fra la commedia non più così demenziale e la vecchia scuola di Capra e Wilder.

E' il suo film più politico, tagliente ma non a sangue e forse per questo ebbe un successo planetario, credo anche Regan stesso si fece 4 risate nonostante mettesse alla berlina l'edonismo che porta il suo nome, proprio perchè alla fine della fiera i due figli di puttana messi con il culo per terra sono stati scalzati da due soggetti che stavano con il culo per terra e sono diventati due figli di puttana ....e questo è solo l'inizio.

L'altra grossa fortuna di questo film è la morte di John Belushi, sembra macabro dirlo ma credo che il ruolo di Eddie Murphy, per lui disegnato originariamente, sia perfetto per l'allora emergente attore di colore e proprio le sue origini africane hanno marcato una ulteriore spaccatura e distanza dall'altro personaggio protagonista della storia, uno strepitoso Dan Ackroyd in aumento di peso che cancella il Blues Brothers che era caratterizzando uno yuppie in carriera e promesso sposo della nipote dei due avidi Mortimer e Randolph Duke, affaristi in borsa annoiati dal non avere mai abbastanza soldi da investire per fare altri soldi che in fondo non fanno altro che il loro mestiere: decidono sul destino della gente per gioco e per soldi ovviamente, un simbolico dollaro, ma potevano essere anche 100000.......so' soldi.

Dopo un rocambolesco incontro fra il finto storpio e cazzaro Valentine e lo yuppie cacasotto e a suo modo cazzaro Winthorpe i pefidi Duke decidono di porre in atto il piano suggerito nel titolo originale e quindi scambiare i ruoli dei due soggetti in questione perchè Randolph, il più riflessivo ma anche il più diabolico dei due, afferma che il negro è stato semplicemente sfigato nel trovarsi senza il supporto giusto intorno a se per emergere ma con tale sostegno potrebbe addirittura rendere più del figlio di papà che ha avuto tutto per poter realizzarsi, Mortimer l'incazzoso ovviamente crede il contrario fino a scommetterci, è il più subdolo dei due ed è anche un fottuto razzista.

Avviato questo meccanismo il film ingrana che è una bellezza in un susseguirsi di situazioni da piegarsi in due: mentre Murphy diventa il golden boy della finanza Ayckroyd precipita nell'abisso della disperazione, accusato di furto e spaccio, picchiato umiliato in nome del premio Nobel ed ecco la prova d'attore che fa l'attore un grande attore: Winthorpe è già un bastardo leccato ed  Ayckroyd è bravissimo a farlo diventare un bastardo sudicio pericoloso e disperato mentre Murphy da sparabombe accattone diventa un laureato ad Harvard sotto i nostri occhi tanto che le balle che racconta tipo la limo con l'autista si materializzano come per magia destando stupore in lui stesso.

Oltre a loro sono superbi Bellamy e Ameche nel ruolo dei vegliardi ricchi e bastardi ma c'è un'altra meraviglia in questo film che si incastona perfettamente nel cinema di Landis: Jamie Lee Curtis che in questo film è la donna più bella mai vista sulla terra nel ruolo della tenera Ophelia che schiarisce le meningi di Winthrorpe sui cazzi amari della vita.

Landis adora le belle donne e le belle tette, le ha sempre sparate in faccia con furore nei suoi film in maniera sarcastica inventiva e sexy, qui lo fa a ripetizione e quale migliore occasione se non mostrare il corpo perfetto di Jamie Lee con un tanga che ti stanga ma contestualizzato in una scena molto tenera e di apertura con Ayckroyd, tutto l'opposto di quella esilarante con Valantine che entra in camera sua e trova sta tipa con due tette atomiche ed esclama "Rischi di ammazzarmi con quelle tette!".

Un'altra figura classica di Landis è il gorilla e c'è tempo per sfruttarlo nella convulsa scena del treno dove compare anche James Belushi un po' per omaggio al suo più illustre e sfortunato fratello.

La scena più famosa è senza dubbio quella con Winthorpe ubriaco che fa il diavolo a 4 vestito da Babbo Natale ma anche quella finale nello scomparso World Trade Center è da antologia per ritmo e didattica mentre fra le battute storiche direi le stronzate di Valantine sui suoi trascorsi in Vietnam, gli sbrocchi razzisti di Mortimer tipo la ormai tanto mitica quanto spudoratamente razzista "Ma è un negro Randolph" e quella finale di Murphy sull'ospizio dei poveri.

La previsione di Valantine sul destino dei Duke verrà svelata da Landis in "Il principe cerca moglie"

 

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