Regia di Adrian Garcia Bogliano vedi scheda film
Felix e Sol si sono presi un pomeriggio libero nei dintorni di Tijuana assieme ai loro figli Adolfo e Sara.
Quando i due ragazzi si allontanano per scalare una collinetta nelle vicinanze i genitori , in altre faccende affaccendati( leggasi sesso ) , si distraggono, si addormentano e scoprono che i loro figli non sono tornati dopo varie ore.
Allertano la polizia che comincia le ricerche il giorno dopo e comunque dopo poco tempo Adolfo e Sara vengono ritrovati.
Ma sono diversi da come erano prima, in particolare Sara mostra segni di violenza sessuale e la madre , seguendoli di nascosto, scopre anche che invece di andare a scuola i due tornano ogni giorno alla collinetta.
Felix e Sol credono che il colpevole della violenza sui loro figli sia il losco Lucio.
Lo uccidono ma ben presto verranno a sapere che non c'entrava nulla.
Qui c'entra il Maligno in persona....
Non avevo mai avuto il piacere, si fa per dire, di conoscere vita e opere di Adrian Garcia Bogliano, eccetto che per il suo segmento ( B per Bigfoot) del film collettivo The ABC's Fo Death.
Segmento passato direttamente nel dimenticatoio.
Eppure questo è un signore spagnolo che lavora in Messico e che a 34 anni compiuti ha nel suo curriculum già una ventina di regie, tra cui qualche corto.
Ecco, dopo aver visto Here comes the devil, dubito che cercherò di nuovo delle sue opere.
Mettersi a vedere questo film è come accomodarsi nella macchina del tempo e ritornare alla sexploitation anni '70 con l'aggravante che in quegli anni quelle pellicole avevano quel dilettantismo ostentato che donava loro una patina naif, mentre ora parliamo di una brutta rievocazione di quegli anni fatta da uno che sembra non sapere neanche da che parte si guarda nelle cinepresa.
O almeno così sembra.
Uno può passare sopra sulla fissa del sesso che sembra avere questo signorino ( e non è possibile che i due protagonisti pensino solo a trombare o a titillarsi anche nelle situazioni emotivamente più complesse o che il film parta con ua lunga sequenza lesbo che sembra appiccicata al resto del film come un post it sul frigorifero) ma non si può passare sopra su tutta una serie di strafalcioni tecnici che "allietano" la visione oppure su musiche che sembrano messe ad minchiam durante le varie sequenze.
La cosa che fa innervosire di più è che il film poteva avere anche tutte le potenzialità per essere qualcosa di gradevole: sono evidenti i richiami a Picnic ad Hanging Rock e anche quelli a Rosemary's baby e non nascondo che leggendo la trama mi sembrava di aver scoperto un piccolo cult.
E invece no. girato con stile anni '70, citazione voluta o meno non sono in grado di stabilirlo, con attori che sembrano quelli della telenovela in piemontese di Mai dire tv della Gialappa's Band, Here comes the devil è un film che disturba non per quello che racconta ma per il modo immondo in cui lo racconta, dilettantesco oltre ogni forma di giustificazione.
Quasi da far rimpiangere i film della Asylum.
E ho detto tutto.
Ma, con mio estremo sgomento, in rete si trovano fior di recensioni positive di questo filmaccio girato con la mano sinistra,addirittura ho letto anche di attori che svolgono egregiamente il loro lavoro, mentre per quanto mi riguarda sono solo braccia rubate al narcotraffico di Tijuana.
E fior di analisi di sottotesti che a mio parere esulano totalmente dalle intenzioni dell'autore di questa pellicola, l'Adrian Garcia Bogliano che il film se lo è scritto pure.
Però per qualcuno sesso, sangue e Diavolo in dosi generose può anche essere un cocktail accattivante.
(bradipofilms.blogspot.it)
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