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Poltergeist. Demoniache presenze

Regia di Tobe Hooper vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Poltergeist. Demoniache presenze

di chinaski
6 stelle

Della serie: quando gli spiriti si incazzano. In questo film, gli spiriti di alcuni morti, a cui hanno distrutto il riposo eterno, si fanno girare le palle di brutto e distruggono un gran mucchio di cose.
Poltergeist è un film che parte da un' idea molto interessante. Quella di rappresentare i fantasmi come onde elettromagnetiche. Come radiazioni televisive.
E' infatti la televisione il vero protagonista del film. Un oggetto a noi tanto familiare quanto misterioso. Un' oggetto che ha strane influenze sull' essere umano, anche se nella maggior parte delle volte neanche ce ne rendiamo conto. Fa parte della nostra casa. E della nostra vita.
Ci siamo cresciuti davanti, in fondo.
Il film segue, stilisticamente, un doppio binario. Da una parte abbiamo Steven Spielberg, che è l' autore della storia. Evidenti sono le sue influenze nella rappresentazione della famiglia americana. Nelle paure e nelle ansie dei bambini. Nel mostrare un fantastico che nasce dall' incomprensione del quotidiano. Dalla ribellione del normale rispetto agli schemi in cui è stato costretto. Se le cose che abbiamo intorno iniziano a vivere da sole, come dovremmo comportarci?
Razionalmente è impossibile rapportarsi a fenomeni del genere. Non resta che un atto di fede nei confronti del mistero. E dell' irrazionale.
Dall' altra parte abbiamo il regista, Tobe Hooper. Che sembra più interessato al lato sanguinolento e orrorifico della storia.
Lo sviluppo narrativo segue, quindi, una doppia linea che porta gli eventi paranormali a sfociare in un tripudio di carne marcia e scheletri incazzati.
Alcuni personaggi del film sono imbarazzanti. Come la medium e come la squadra di ricercatori .
Credo, però, che la parte migliore del film sia proprio nelle manifestazioni paranormali, nella loro inspiegabilità e nella paura dei bambini rispetto all' ignoto.
Che poi, quando sei bambino, può essere il buio o un albero o le creature che ti immagini vivere sotto al letto.
Ma è poi solo immaginazione?
La scena più bella del film è quella finale. Quando il padre, dopo aver portato la famiglia a dormire in un motel, mette fuori dalla porta la televisione.
Un' immagine che sintetizza l' essenza del film.
Siamo proprio sicuri che la TV sia un' oggetto sicuro e affidabile?
Siamo proprio sicuri che il potere che sembra offrirci non sia usato, in realtà, contro di noi?
I fantasmi, una volta, sbattevano le catene e indossavano lenzuoli. Oggi li abbiamo tutti i giorni davanti agli occhi, mentre fluttuano in uno schermo rettangolare.
Eppure ci sembrano talmente vivi che abbiamo imparato a conoscerli.
E non ci mettono neanche più paura.

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