27 differenti registi mettono in scena 26 modi differenti - perversi, brutali e violenti - di morire. Ogni cortometraggio è realizzato a partire da una lettera dell'alfabeto, iniziale di una parola che ogni singolo regista ha scelto per dare sfogo alla propria fantasia horror.
Note
Tra i vari registi, per lo più esordienti, coinvolti nel progetto vi sono anche Ben Wheatley, Ti West, Jason Eisener, Adam Wingard, Xavier Gens e Nacho Vigalondo.
26 registi di varia provenienza e altrettante morti brutali. Molto splatter ma anche molta ironia (non sempre finissima). Nell'insieme il mestiere non manca e gli episodi di un certo interesse sono più numerosi di quelli francamente pessimi anche se i veri acuti fanno difetto.
Sufficienza piena a ADFJTXY, pienissima a L (Libido, di Timo Tjahjanto) e R (Removed, di Spasojevic, quello di A Sprski film). Hanno messo su sketch molto diversi ma questa varietà non è illimitata,pur non essendoci fili conduttori. Raramente non vedrete una testa che vola.
Un tunnel dell'orrore che rispetta con rigore l'ordine alfabetico e permette ad una schiera di cineasti, alcuni anche piuttosto famosi, di esprimersi senza remore in tema di morte, ma anche di follia, degenerazioni, maniacalità e ossessioni di ogni genere. Curioso, a tratti appassionante, nell'insieme un po' discontinuo per convincere appieno.
L'intenzione di raggruppare ventisei cortometraggi di ventisei notevoli registi è stata un'idea indiscutibilmente interessante, ciononostante è necessario evidenzi il problema principale: è un vero peccato che il film si sia rivelato insulso e ridicolo. Dunque, a ciascuno dei nostri ventisei direttori era stata assegnata una lettera dell'alfabeto, in modo da poter scegliere una parola che… leggi tutto
Le 26 lettere dell'alfabeto per 26 registi diversi: una ciascuno, affidate d'ufficio dai produttori Ant Timpson e Tim League insieme a 5,000 dollari più 6 mesi 6 settimane e 6 giorni di tempo, con l'invito a farne le iniziali dei titoli di altrettanti cortometraggi da girare con la massima libertà artistica ma attenendosi al tema portante, ovvero la Morte. The ABCs of Death nasce con i crismi… leggi tutto
Un'Antologia estremamente interessante, per certi versi superiore alle mie aspettative: con pochi(ssimi) minuti disponibili a testa ma una praticamente totale libertà creativa (con l'unica 'regola' della Lettera da associare alla Morte proposta nel corto), i vari registi e le varie registe costruiscono delle piccole ma intense opere orrorifiche, raggiungendo in alcuni casi dei risultati… leggi tutto
Un bel film antologico horror-comico con molti alti e molti bassi
26 storie. 26 modi di morire con ognuno una lettera diversa dell’alfabeto come iniziale. 26 diversi registi (28 perché 2 corti sono diretti a 4 mani). The ABCs of death è un film antologico che racchiude queste cose. Ogni corto dura più o meno 5 minuti e gli episodi sono in ordine alfabetico.…
Un'Antologia estremamente interessante, per certi versi superiore alle mie aspettative: con pochi(ssimi) minuti disponibili a testa ma una praticamente totale libertà creativa (con l'unica 'regola' della Lettera da associare alla Morte proposta nel corto), i vari registi e le varie registe costruiscono delle piccole ma intense opere orrorifiche, raggiungendo in alcuni casi dei risultati…
Co-produzione internazionale, che, nel 2012, ha rilanciato un po' il cinema horror a episodi. Mai distribuito qui da noi, dove ci propinano solo l'horror di serie Z e, fondamentalmente, innocuo, questo "ABC's Of Death" è, prima di tutto, un mosaico cinematografico di grande originalità. Basti pensare che i segmenti sono 26, tanti quante le lettere dell'alfabeto, a cui ogni regista,…
Poteva essere un esperimento interessante. Per chi vi ha partecipato probabilmente lo è stato. Con quali risultati è un altro discorso. 26 episodi in circa 2 ore vuol dire una media di 4 minuti e mezzo ognuno. Spessissimo i registi emergenti iniziano dai corti, ma questo mi pare un po' troppo. Per mettere in scena qualcosa di intrigante (il pubblico horror serio, conosce vita,…
Credo che gli amanti degli horror sappiano come io abbia fatto a conoscere questa antologia di corti...Midnight Factory, la casa di produzione che ha recentemente compiuto un anno e ci ha regalato capolavori come Babadook e The Green inferno e che sta facendo un ottimo lavoro anche coi dvd. Quello in questione mi ha particolarmente incuriosito: è composto da ben 26…
Tante cose non funzionano nella distribuzione italiana, così che tanti spazi sono potenzialmente aperti e disponibili. Uno non più da quando è sorta la Midnight factory che in fatto di horror…
"Registi che contano" non ambisce, né può essere, una monografia compiuta ed esaustiva sull'autore ogni volta preso in considerazione; tenta piuttosto mettere in luce un cineasta e di…
Progetto curioso ed intrigante, quello di radunare un numero di giovani registi che coprano numericamente con esattezza il numero delle lettere dell’alfabeto; assegnar loro quindi una lettera ciascuno, lasciandoli liberi di girare nella più assoluta indipendenza un cortometraggio di massimo 6/7 minuti incentrato su un unico specifico argomento: la morte, oltre a tutto ciò…
Il progetto di ABC OF Death ha coinvolto 26 registi. Ad ognuno di essi è stato chiesto di scegliere una lettera dell'alfabeto, poi di girare un breve pezzo sulla morte, collegato alla parola scelta.
Il risultato è il seguente (dal mio punto di vista).
A per "Apocalisse": episodio stupido e un po' di cattivo gusto, voto 1.
B per "Bigfoot"…lo zietto e la sua…
L'intenzione di raggruppare ventisei cortometraggi di ventisei notevoli registi è stata un'idea indiscutibilmente interessante, ciononostante è necessario evidenzi il problema principale: è un vero peccato che il film si sia rivelato insulso e ridicolo. Dunque, a ciascuno dei nostri ventisei direttori era stata assegnata una lettera dell'alfabeto, in modo da poter scegliere una parola che…
Le 26 lettere dell'alfabeto per 26 registi diversi: una ciascuno, affidate d'ufficio dai produttori Ant Timpson e Tim League insieme a 5,000 dollari più 6 mesi 6 settimane e 6 giorni di tempo, con l'invito a farne le iniziali dei titoli di altrettanti cortometraggi da girare con la massima libertà artistica ma attenendosi al tema portante, ovvero la Morte. The ABCs of Death nasce con i crismi…
Sto notando che, ultimamente, la pagina della rivista cartacea Film Tv, dedicata al sito, si occupa quasi esclusivamente di opinioni, in anteprima, di film che a breve usciranno in sala. Io ho provato a scovarne…
Hélène Cattet, Bruno Forzani (segment "O is for Orgasm") Lee Hardcastle (segment "T Is for Toilet") Marcel Sarmiento (segment "D Is for Dogfight") Timo Tjahjanto (segment "L is for Libido") Yudai Yamaguchi (segment "J is for Jidai-geki") Ben Wheatley (segment "U Is for Unearthed")(***) Adam Wingard (segment "Q Is for Quack") Thomas Cappelen Malling (segment "H is for Hyrdo-Electric…
Dunque, ora che Venezia e Toronto hanno svelato le proprie carte (a onor del vero, il Festival canadese deve ancora rivelare i titoli della sezione… segue
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Commenti (4) vedi tutti
26 registi di varia provenienza e altrettante morti brutali. Molto splatter ma anche molta ironia (non sempre finissima). Nell'insieme il mestiere non manca e gli episodi di un certo interesse sono più numerosi di quelli francamente pessimi anche se i veri acuti fanno difetto.
commento di michelSufficienza piena a ADFJTXY, pienissima a L (Libido, di Timo Tjahjanto) e R (Removed, di Spasojevic, quello di A Sprski film). Hanno messo su sketch molto diversi ma questa varietà non è illimitata,pur non essendoci fili conduttori. Raramente non vedrete una testa che vola.
commento di overmarsFilm insolito e stravagante, per amanti dell'horror e del cinema sperimentale.
leggi la recensione completa di lino99Un tunnel dell'orrore che rispetta con rigore l'ordine alfabetico e permette ad una schiera di cineasti, alcuni anche piuttosto famosi, di esprimersi senza remore in tema di morte, ma anche di follia, degenerazioni, maniacalità e ossessioni di ogni genere. Curioso, a tratti appassionante, nell'insieme un po' discontinuo per convincere appieno.
leggi la recensione completa di alan smithee