Regia di Paolo Pietrangeli vedi scheda film
C'è un pensiero di sottofondo a questo Ignazio che lascia profondamente perplessi, ed è: "Ma non sarà che Paolo Pietrangeli ha fatto questo documentario su sè stesso soltanto perchè nessun altro avrebbe avuto interesse a farlo?". Il dubbio viene quantomeno da due fattori: il primo è la totale mancanza di continuità nel nesso logico derivante dalle varie interviste (Daniele Silvestri, per es., parla della musica di Pietrangeli, mentre Ettore Scola si limita a raccontare qualche aneddoto sul grande Antonio, il padre regista); il secondo è il fatto che, a ben guardare, di questo cantautore sessantottino - e in quanto tale leggermente sorpassato, se non del tutto anacronistico nel 2005 - molto poco si ricorda, se non una canzone popolare dal successo modesto quale Contessa e, appunto, la nobile paternità. In sostanza, pare che le guest star del lavoro siano servite solamente a pubblicizzarlo, nonostante da dire ci sia poco e quel poco sia neppure troppo interessante; oltre ai due nomi sopracitati, vediamo il regista/protagonista/oggetto del film incontrare Bernardo Bertolucci, Francesco Guccini, Giovanna Marini, Darwin Pastorin e altri personaggi di minore o nessuna fama. Di per sè Ignazio è qua e là divertente ed è giusto l'inserimento di spezzoni di canzoni di Pietrangeli, per lo meno per contestualizzare e tentare di dare una certa omogeneità logica al lavoro: ma, come si è detto, ciò comunque non avviene in maniera sufficientemente decisa. 4/10.
In un documentario il cantautore sessantottino Paolo Pietrangeli, figlio del regista Antonio, ripercorre la propria carriera artistica e il rapporto con suo padre, chiacchierando con Ettore Scola, Daniele Silvestri, Giovanna Marini e tanti altri amici, più o meno famosi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta