Regia di Matthew Cooke vedi scheda film
Dietro un titolo da manuale for dummies si nasconde, effettivamente, un finto manuale for dummies. Strutturato come un videogioco alla GTA, con grafica ed effetti sonori a scandire i livelli che vanno dal piccolo spacciatore al signore del cartello, il documentario di Cooke (prodotto dall’attore Adrian Grenier, star di Entourage) si presenta inizialmente come un gioco demenziale in cui esperti del “mestiere” raccontano l’ovvio: quanto sia facile accumulare bigliettoni elargendo cocaina e marijuana (il film si concentra sulle due sostanze alla base del maggior numero di arresti negli States). L’impianto, fra l’ingenuo e il gradasso, è quello à la Michael Moore: da quel tipo di cinema derivano i pregi e i difetti dell’esordio su grande schermo di Cooke, che confeziona un prodotto ritmato e didascalico, capace di parlare a un vasto pubblico di un tema, quello della guerra alla droga da parte del governo americano, complesso e stratificato (oltre che miliardario: il budget stanziato si è moltiplicato negli anni fino a raggiungere i 25 miliardi di dollari). 50 Cent ed Eminem parlano della propria esperienza di dipendenza;?i liberal Susan Sarandon e Woody Harrelson si pronunciano sull’assurdo rigore delle leggi americane (decenni di carcere per individui in possesso di droghe leggere) e David Simon (autore di The Wire) stigmatizza il “Just say no”. Cooke però non si risparmia le inquadrature sulle lacrime copiose di vittime innocenti di arresti ed ex agenti DEA pentiti: colpi bassi non necessari.
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