Ad inizi anni '50, un gruppetto davvero mal assortito di criminali da strapazzo di origine italiana, si improvvisa a gestire il cosiddetto colpo grosso, e dopo una serie di fallimenti pagati duramente con detenzioni e incarcerazioni, riesce ad andare oltre ogni aspettativa, sottraendo un malloppo da 3 milioni di dollari ad una società internazionale specializzata ne trasporto valori per conto delle principali banche americane.
Alla guida della combriccola, l'italo-americano dal cuore d'oro ed innamorato della sua donna Tony Pinto 8un efficace Peter Falk, mentre la sua donna ha volto e fattezze della grande Gena Rowlands, qui alle prese con un personaggio di contorno di sposa non più giovanissima che aspetta paziente e speranzosa il suo uomo mentre sconta inesorabilmente il frutto dei suoi colpi fallimentari, bella e un po' melanconica figura di donna della quale tuttavia rimane impressa l'umanità di fondo e ancor più la dignità di femmina che non perde la speranza né la fiducia nel suo amato.
Riuscirà poi, per ironia della sorte, a fermare quei brigantelli sconsiderati ed imprudenti, niente meno che il temutissimo Edgar J. Hoover, carismatico capo dell'FBi di quegli anni (portato sullo schermo sotto forma di accurato biopic da Clint Eastwood nel quasi omonimo film interpretato da Leonardo Di Caprio nel 2011), che riesce ad incastrarli quasi al limite del periodo previsto per la prescrizione del reato.
Nel variegato cast, vanno annoverati almeno Peter Boyle, Warren Oates e Paul Sorvino.
Il film, carino e forte di una dignitosa ricostruzione d'ambiente, costituisce la prima incursione del "regista del male" in territori decisamente meno inquietanti e oscuri.
Friedkin, pur non risultando pienamente a suo agio in territorio commedia brillante, se la cava con la professionalità che da sempre lo ha contraddistinto, riuscendo comunque a valorizzare il consolidato mestiere del valido cast di cui la produzione è riuscita ad avvalersi.
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