Regia di William Friedkin vedi scheda film
Evoluzione di una scalcinata banda di rapinatori bostoniani fra 1938 e 1950, dai piccoli furti al colpo grosso (realmente accaduto) nella sede di una società di trasporto valori sorprendentemente sguarnita. Parentesi di relax nella filmografia di Friedkin dopo il catastrofico flop Il salario della paura. Più riuscita la prima parte, con una serie di avventure picaresche; nella seconda il tono si fa più serio, quasi drammatico: se il modello dichiarato è I soliti ignoti bisogna dire che la conclusione è diversa, perché qui i nostri eroi si fanno beffa dei potenti (nella persona di un Hoover inetto e paranoico) e riescono ad arricchirsi, sia pure dopo aver passato un po’ d’anni in galera. Peter Falk sguazza nel consueto ruolo di italoamericano, e Gena Rowlands (che però si vede poco) gli è di nuovo accanto come in Una moglie di Cassavetes; della banda fa parte anche Warren Oates, che gli stessi colleghi giudicano completamente fuori di testa.
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