Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Dopo il sottovalutato e tenebroso La Collera del Vento e il Mio Nome e' Nessuno, e' il miglior film di Terence Hill senza la presenza di Bud Spencer. Film spassosissimo, che ironizza sui super-eroi dei fumetti quali Flash o Hulk, ma anche Superman (ha come l'uomo d'acciaio un punto debole costituito dalla visione del colore rosso).
Il plot è semplice e necessita che lo spettatore sospenda l'incredulità, in quanto molte soluzioni (la più assurda è quella di un morto che risorge pur essendo stato giorni sott'acqua e congelato) vanno oltre all'eventuale ammissione di fenomeni para-scientifici, dando al tutto una fisionomia da cartone animato. Un'esplosione di un missile nucleare contamina un agente di polizia che acquisisce poteri di ogni tipo e che mette in campo al servizio della legge (ma anche per fare lo sbruffone), per l'ira del suo collega superiore che non crede ai super poteri e pensa di essere ogni volta oggetto di presa di giro ("eh, come ho fatto!? sarà stata una percezione..."). Scanzonato, provocatore, ma soprattutto diretto da quel genio di Sergio Corbucci, autentico maestro del cinema d'azione (si vedano i suoi western Il Grande Silenzio, Vamos a Matar Companeros e Il Mercenario, oltre Django). Ottima anche l'idea di partire dalla fine del film, col narratore-protagonista che, a ritroso, racconta tutta la sua storia. Notevole il cast artistico, rigorosamente internazionale. Al fianco di Hill e dei soliti cascatori (agli ordini di Borgese), brilla Ernest Borgnine, all'epoca impegnato in cult assoluti quali 1997 Fuga da New York di John Carpenter, Convoy e Il Mucchio Selvaggio di Sam Peckinpah. Musiche eccellenti dei fratelli La Bionda che, di li' apoco, collaboreranno con i Righeira (il tormentone estivo Vamos a la Playa) e Giorgio Moroder. Ottimo per ragazzi, ma anche adulti nostalgici. Sottovalutato: prima de Lo Chiamavano Jeeg Robot, il miglior film italiano sui super-eroi.
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