Regia di Nicolás López vedi scheda film
Sorta di film catastrofico, incrociato con il thriller. Banale (e xenofobo come da firma Eli Roth) filmetto con brutti effetti speciali, dialoghi da alcolizzati (metà film è ambientato in discoteca con protagonisti intenti a bere) e interpreti da recita scolastica.
In uscita da un matrimonio fallito Gringo (Eli Roth) viene coinvolto dall'amico Pollo (Nicolas Martinez) a trascorrere qualche giorno di svago in Cile. Durante il soggiorno fanno conoscenza di tre turiste, due sorelle americane ed una loro amica russa. Il gruppo decide di trasferirsi a Valparaiso. Qui, nella notte, vengono sorpresi da uno spaventoso terremoto mentre si trovano in una discoteca sotterranea.
Gringo e Pollo: e non è un film comico, almeno non vorrebbe esserlo nelle intenzioni del giovane (troppo giovane, ahinoi) regista, attore e produttore cileno dal nome di Nicolás López (da segnare sulla black list, perchè se lo conosci... poi lo eviti). Ovviamente, per dare un taglio serioso ad un film ridicolo, ci si riferisce ai soliti "fatti realmente accaduti". Sì, nella testa del regista e di Eli Roth che qui, oltreché ricoprire il ruolo d'attore (memorabile la disastrosa interpretazione al limite della parodia involontaria quando è morente sotto la lastra di cemento) ha pure voluto mettere la firma in sceneggiatura.
Intendiamoci: l'idea era interessante e, nelle mani di un buon cineasta, ne sarebbe sicuramente uscito un bel film. Ma purtroppo questo, invece, è il risultato di una produzione tiratissima sul budget, che quindi risolve malaccio gli effetti speciali (davvero meno che dilettanteschi come dimostra la mano recisa e il "Gringo arrosto" - immaginatevi se quella sorte toccava a Pollo!) e ancora peggio negli interpreti. Che un paio di tette, due chiappette e labbra da risucchio -mostrate in lungo e in largo in una discoteca piena di manichini (s)fatti- non aiuta certo a rendere più riuscito un prodotto di un'approssimazione quasi unica e perciò in grado di diventare divertente, perchè sconfinante nella serie so bad so good (e quindi da visionare per farsi quattro sane risate). Certo, quaranta minuti -prima che inizi un po' di azione- fatti di dialoghi demenziali e scenette in disco sono un po' troppi anche per lo spettatore più accondiscendente.
Lo stesso anno (2013) Roth gira il suo omaggio (imparagonabile) a Cannibal holocaust, ovvero quel Green Inferno che sposta verso il basso il bilancino della stima nei confronti del cineasta; stima già fortemente incrinata da comparse (Piranha 3D) e produzioni (L'ultimo esorcismo) in grado di rendere incomprensibile (o meglio frutto del caso e dello sponsor Quentin Tarantino) il buon esito dell'esordio (Cabin fever) e del suo film più riuscito (Hostel).
Koch Media ha proposto questo terribile Aftershock in Dvd, in una buona edizione video (16:9) ed audio 5.1 Dts. Come extra è presente l'audiocommento (sottotitolato in italiano) di Eli Roth e di Nicolás López per tutta la durata del film (1h25m51s).
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